La cedolare secca per locali commerciali è un regime di tassazione agevolata. L’imposta sostitutiva è pensata per immobili commerciali come negozi e botteghe.
Vediamo insieme che cos'è la cedolare secca per affitti commerciali, quando si applica e come effettuare il pagamento.
Cedolare secca locali commerciali: come funziona
Cos'è la cedolare secca sugli affitti commerciali?
Durante il 2019 è stato possibile per i contribuenti optare per un regime di tassazione agevolata come la cedolare secca. Questo regime di tassazione agevolata è valida solo per tutti i contratti stipulati durante il 2019. Il Governo infatti non ha rinnovato la cedolare secca per locali commerciali tramite la legge di Bilancio 2020.
Il locatore può decidere di applicare la cedolare secca in determinati casi e rispettando determinati requisiti.
La percentuale di tassazione per affitti commerciali prevede una cedolare secca del 21%.
Il vantaggio principale della cedolare secca è di sostenere con un singolo tributo le spese ed evitare tutti quei costi che sono:
- imposta di registro
- imposta di bollo;
- addizionali;
- regime a quota variabile IRPEF.
Lo scopo di questa tipologia di tassazione è diminuire la possibilità di evadere le tasse e rendere i locatori di immobili dei sostituti d’imposta.
Quando si applica la cedolare secca sui negozi
Come per la cedolare secca sugli affitti residenziali, il regime di tassazione è pensato per tutte quelle persone fisiche proprietarie di un’abitazione o di un diritto reale di godimento che decidono di locare un immobile per fini commerciali.
Il locatore deve essere una persona fisica e deve agire al di fuori dell’attività di impresa, arti e professioni.
I soggetti che non possono optare per la cedolare secca sono:
- società di persone;
- soggetti IRES;
- enti non commerciali;
- lavoratori autonomi.
La cedolare secca si è potuta applicare per tutto il 2019 alle locazione commerciali classificate nella categoria catastale C/1 negozi e botteghe.
Un requisito da rispettare è che il locale commerciale non abbia una superficie superiore a 600 metri quadri. L’obiettivo è quello di agevolare tutti i piccoli negozi.
Nel contratto di affitto dovranno essere indicate le seguenti informazioni:
- i dati del locatore;
- la scelta di optare per la cedolare secca;
- il numero di vani;
- il tipo di attività che si praticherà all’interno del locale;
- le caratteristiche dell’immobile;
- i riferimenti alla visura catastale;
- lo stato in cui si trova l’immobile.
L’opzione può essere esercitata dal locatore tramite il modello RLI se si intende presentare domanda presso un ufficio o in modo telematico tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Per i contratti pluriennali l’opzione può essere esercitata entro 30 giorni dalla scadenza delle annualità successive.
Al momento della proroga della locazione, è possibile optare per la cedolare secca solo se la richiesta venga fatta entro la scadenza del pagamento dell’imposta di registro sulla proroga.
La scelta di questa opzione comporterà l’obbligo di invio di una comunicazione all’inquilino per informarlo di voler optare per questo regime di tassazione e la rinuncia da parte del locatore all’aumento del canone di locazione in base ai dati ISTAT.
Pagamento e aliquota per cedolare secca negozi
Come per la cedolare secca su immobili ad uso abitativo, il pagamento delle imposte può avvenire in acconto e saldo.
L’acconto del 95% deve essere versato entro il 30 novembre nel caso in cui l'imposta sia inferiore a 257,52 euro.
Nel caso che l’importo sia superiore alla somma precedente, le somme da versare saranno:
- del 40% entro il 30 giugno;
- del 60% entro il 30 novembre.
La cedolare secca prevede delle percentuali del 40% e del 60% che fanno sempre riferimento all’acconto pari al 95% dell’imposta che è necessario versare.
In caso di mancato pagamento da parte del conduttore dell’immobile, il locatore potrà procedere con la richiesta di sfratto per morosità.
Cedolare secca per locali commerciali 2021
La Legge di Bilancio 2021 non ha introdotto la possibilità di estendere il regime della cedolare secca a negozi come ristoranti, bar, botteghe, panetterie, barbieri, orologiai. La proposta era quella che i locali dovessero sempre appartenere alla categoria catastale C/1 e la superficie non dovesse essere superiore a 600 metri quadri (escluse le pertinenze).
Non è possibile comunque applicare la cedolare secca a uffici (A/10) e laboratori artigianali (C/3).