Negli scorsi anni e ancora all’inizio del 2020, Milano spiccava nel panorama immobiliare italiano come la città dal mercato più vivace e fiorente, la vera e propria locomotiva dell’Italia da questo punto di vista.
Come è stato influenzato questo roseo quadro dall’epidemia di coronavirus? Vendere casa a Milano e comprare casa a Milano sarà ancora un ottimo investimento anche nella seconda metà del 2020 e nei mesi a venire? Alcuni esperti del settore si sono interrogati proprio su questi temi, cercando di fare delle previsioni sull’andamento dell’immobiliare meneghino per il prossimo futuro.
La situazione pre-lockdown
Prima dello scoppio dell’epidemia di coronavirus, le prospettive per l’immobiliare milanese erano altamente positive, con un previsto incremento del 6,9% delle compravendite residenziali (stimate circa 27.000 transazioni in totale, considerando sia nuovo che usato), con un fatturato superiore del 10% rispetto all’anno precedente (circa 8,8 miliardi di euro).
Buone prospettive anche per le nuove costruzioni, per cui si immaginava una crescita delle vendite del 3,5% rispetto al 2019, con un aumento contestuale del prezzi medi del 2,5% (passando quindi a una media di 5.740 euro al metro quadro).
Cosa succede dopo la fase 2?
Le previsioni per la seconda metà del 2020
I quasi tre mesi di stop del mercato incideranno inevitabilmente nelle statistiche, poiché, viste le difficoltà oggettive di portare a termine le compravendite durante il lockdown, sono mesi di inattività che peseranno sui numeri assoluti.
Nonostante questo, comunque, le previsioni continuano a vedere un mercato milanese forte, che saprà reggere bene, pur dovendo ridimensionare i numeri delle compravendite totali previste (ora intorno alle 21.000 transazioni complessive, quindi comunque un numero ragguardevole e da primato nel mercato italiano), in quanto sarà difficile recuperare velocemente i tre mesi “persi”, il cui impatto verrà riassorbito non sul breve, ma sul medio periodo.