I dati nel dettaglio
I valori degli immobili sono stati impattati in modo significativo dalla crisi e per molto tempo sono rimasti stagnanti. Questo aumento viene quindi salutato con molto favore, essendo una ripresa importante in un settore che aveva bisogno di segnali incoraggianti. In particolare, è la prima volta dal quarto trimestre del 2016 che si registra un tasso di variazione tendenziale positivo.
Secondo l’Istituto di Statistica Nazionale, questo andamento in aumento è dovuto soprattutto all**’aumento dei prezzi delle abitazioni nuove**, che sono passate da un +0,5% del secondo trimestre all’1,3% nel terzo trimestre, trainando così tutto il comparto. Anche le abitazioni esistenti, comunque, registrano una variazione: dopo dieci trimestri di cali consecutivi, si è registrato un +0,1% nel valore complessivo di questo tipo di immobili.
L'andamento del decennio
Prendendo in considerazione il periodo che va dal 2010 al 2019, i prezzi delle abitazioni italiane sono diminuiti del 16,3%. Questa media è dovuta all’andamento differenziato del mercato del nuovo e di quello delle abitazioni già esistenti. Infatti, dove le prime hanno registrato durante il decennio un aumento del loro valore dell’1,7%, le seconde hanno subito una decisa diminuzione dei prezzi, che si sono abbassati del 22,9%.
Alcuni mercati, pur in questa situazione di generale difficoltà, si sono distinti per un andamento positivo anche a prescindere dalla situazione di crisi, ad esempio la Lombardia. Importante, quindi, che si stia ora registrando un aumento a livello nazionale, a segnale del fatto che la penisola nel suo insieme si sta pian piano risollevando da un periodo difficoltoso, con un aumento dei valori degli immobili che è da interpretare in modo positivo non solo per il settore immobiliare, ma in generale per tutta l’economia del paese.