La concessione edilizia in sanatoria è uno strumento fondamentale per chi deve regolarizzare immobili costruiti senza i necessari permessi o che non rispettano le normative vigenti.
Si tratta di un’autorizzazione straordinaria che permette di sanare abusi edilizi, evitando la demolizione dell’immobile o il pagamento di sanzioni severe.
In questo articolo approfondiremo il funzionamento della concessione in sanatoria, i requisiti necessari per ottenerla e le differenze con il condono edilizio.
I diversi tipi di concessioni edilizie
Prima di addentrarci nella concessione edilizia in sanatoria, è importante capire i principali titoli edilizi previsti dalla normativa italiana, poiché non tutti gli interventi richiedono lo stesso tipo di autorizzazione:
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Permesso di costruire: necessario per interventi edilizi di maggiore entità, come la costruzione di nuovi edifici o ampliamenti significativi.
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Comunicazione inizio lavori asseverata (CILA): richiesta per opere di manutenzione straordinaria che non modificano la struttura dell'edificio.
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Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA): utilizzata per interventi più rilevanti rispetto alla CILA, ma che non richiedono il permesso di costruire.
Edificare senza il titolo edilizio appropriato può comportare la demolizione delle opere abusive o l’imposizione di sanzioni pecuniarie. La concessione in sanatoria interviene in queste situazioni, consentendo di sanare determinati abusi.
La concessione edilizia in sanatoria: definizione e applicazioni
La concessione edilizia in sanatoria è un’autorizzazione straordinaria che consente di regolarizzare immobili costruiti in assenza di permessi o in difformità rispetto a quelli ottenuti. Questo tipo di concessione si applica principalmente in aree soggette a vincoli ambientali o paesaggistici, dove gli interventi edilizi non autorizzati sono considerati particolarmente gravi.
A differenza dell’edilizia libera, che prevede interventi che non richiedono autorizzazioni, la concessione in sanatoria è obbligatoria per sanare immobili in zone vincolate o per sanare abusi edilizi di entità rilevante.
Come ottenere la concessione edilizia in sanatoria
La concessione edilizia in sanatoria è regolata dal Testo Unico dell’Edilizia e dalle normative regionali. Possono fare richiesta della sanatoria sia il responsabile dell’abuso edilizio che il proprietario attuale dell’immobile. La procedura prevede i seguenti passaggi:
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Presentazione della domanda: il richiedente deve inoltrare la richiesta all’ufficio tecnico comunale competente, corredata da tutta la documentazione necessaria, inclusa quella tecnica.
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Doppia conformità: uno dei requisiti fondamentali per ottenere la sanatoria è la doppia conformità. Questo principio stabilisce che l’immobile da regolarizzare deve essere conforme alle normative urbanistiche sia al momento della sua costruzione che al momento della richiesta di sanatoria. Senza questo requisito, la sanatoria non può essere concessa.
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Tempi di risposta: una volta presentata la domanda, l’autorità comunale ha 60 giorni di tempo per rispondere. In caso di mancata risposta, la richiesta si considera respinta per silenzio-dissenso.
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Pagamento delle sanzioni: l’abuso edilizio comporta sempre una sanzione pecuniaria, il cui importo varia a seconda della gravità dell’irregolarità commessa. Questo pagamento è un requisito necessario per ottenere la sanatoria.
Immobili sottoposti a vincolo
Nel caso di immobili situati in aree soggette a vincoli paesaggistici, ambientali o storici, la procedura per ottenere la sanatoria è più complessa. In questi casi, è necessario acquisire il nulla osta dell’autorità competente per la tutela del vincolo, che valuterà l’impatto dell’abuso sull’ambiente o sul patrimonio.
La sanatoria è possibile solo per abusi di lieve entità.
La concessione edilizia in sanatoria per abitabilità
Una forma particolare di concessione edilizia in sanatoria è quella che riguarda l’abitabilità dell’immobile. Questa autorizzazione attesta che l’immobile è conforme alle norme igienico-sanitarie e tecniche previste dal regolamento comunale, garantendo che l’abitazione sia idonea a essere utilizzata.
La concessione edilizia in sanatoria per abitabilità può essere richiesta anche per immobili che presentano abusi edilizi, ma solo se l’immobile è conforme sotto il profilo igienico e tecnico.
Differenze tra condono edilizio e concessione in sanatoria
Spesso si tende a confondere il condono edilizio con la concessione in sanatoria, ma si tratta di due procedure diverse:
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Condono edilizio: si tratta di una legge straordinaria, applicabile solo in periodi limitati, che consente di sanare abusi edilizi realizzati prima di una certa data. Il condono permette di sanare anche immobili che, al momento della costruzione, non erano conformi alle normative urbanistiche.
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Concessione in sanatoria: è una procedura amministrativa che richiede la doppia conformità. L’immobile deve essere conforme alle normative sia al momento della costruzione che al momento della richiesta di sanatoria.
Case prefabbricate e concessione in sanatoria
Costi della concessione edilizia in sanatoria
I costi per ottenere la concessione edilizia in sanatoria includono:
- Sanzioni pecuniarie: calcolate in base alla gravità dell’abuso e alle tariffe stabilite a livello comunale o regionale.
- Parcelle dei tecnici: la documentazione tecnica necessaria per la sanatoria deve essere redatta da professionisti abilitati (geometri, ingegneri o architetti), il cui onorario varia a seconda della complessità del caso.