Il 16 dicembre 2021 scade il termine per versare la seconda rata annuale dell’Imu.
A causa della pandemia, il Governo ha introdotto alcune novità chiarendo quali sono gli immobili soggetti a Imu e quali regole devono essere applicate per le famiglie.
Approfondiamo insieme l’argomento.
Le agevolazioni
Con l’avvento del Covid-19, considerate le gravi ripercussioni della pandemia sull’economia nazionale, il Governo ha stabilito l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i seguenti immobili:
- destinati a cinema o teatri o a servizi di tipo culturale, sanitario, assistenziale, didattico, sportivo, religioso;
- di proprietà dello Stato Italiano (compresi i Comuni e gli Enti pubblici), dello Stato Vaticano di Stati Esteri o di Organizzazioni internazionali;
- su cui è pendente una procedura di sfratto per morosità;
- colpiti dal terremoto nei comuni della Lombardia, del Veneto, dell’Emilia Romagna, del Centro Italia e dell’Isola di Ischia;
- terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori iscritti alla previdenza agricola: nel novero però devono essere ricompresi solo quelli ubicati nei comuni delle isole minori e nei territori indicati dalle circolari ministeriali, oltre quelli a immutabile destinazione agrosilvopastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.
Per quanto riguarda gli immobili di proprietà di pensionati non residenti in Italia, invece, l’esenzione vale solo per la metà dell’importo dell’Imu.
Nessun problema nel caso in cui i proprietari di questi immobili abbiano versato un acconto a giugno pur essendo esenti: essi potranno ottenere il rimborso presentando apposita domanda presso il Comune dove si trova l’immobile.
Gli immobili soggetti a Imu
- abitazioni principali;
- pertinenze delle abitazioni principali (se accatastate secondo quando previsto dalle regole ministeriali);
- unità immobiliari indivise di proprietà di cooperative edilizie adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, oppure destinate a studenti universitari soci assegnatari;
- terreni agricoli;
- fabbricati;
- aree fabbricabili.
Prima e seconda casa
Se si tratta di prima casa, però, l’Imu non è dovuta, purché l’immobile non risulti iscritto nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. In sostanza, non deve trattarsi di un immobile di lusso.
Per le seconde case, invece, l’Imu è sempre applicata, a meno che sul proprietario della (seconda) casa affittata gravi un procedimento di sfratto esecutivo sospeso a causa dell'emergenza Covid-19.
Le disposizioni per le famiglie
Come espressamente chiarito dal Governo, le esenzioni di pagamento dell’Imu valgono solo per una singola abitazione per famiglia.
In buona sostanza, i componenti del nucleo familiare, anche se residenti in due comuni diversi, devono accordarsi per scegliere quale sia immobile, tra quelli esentati, su cui non far gravare l’Imu.
Le aliquote
Chi deve pagare
ll versamento dell'Imu deve essere effettuato da chi gode sull’immobile il diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento.
In particolare, il pagamento è dovuto da:
- cittadini italiani residenti in Italia;
- soggetti non residenti in Italia.