La conferenza annuale Mercatus ha avuto luogo nella sede centrale di Confedilizia dove è stato presentato l’Indice Internazionale dei Diritti di Proprietà 2021. Durante la conferenza ha partecipato il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa che si è espresso sulla futura riforma del Catasto e il relativo aumento della tassazione.
Vediamo insieme i principali timori di questa riforma.
La riforma del Catasto
È previsto che il disegno di legge delega per la revisione del sistema fiscale entri a regime dal 1° gennaio 2026.
Il presidente di Confedilizia ha espresso i propri timori riguardo le raccomandazioni della Commissione Europea, relativamente all’aggiornamento dei dati catastali, per compensare la riduzione dell’imposizione fiscale sui redditi da lavoro.
Gli effetti di questa riforma si stanno già vedendo a causa dei cittadini che stanno ponderando le loro decisioni di acquisto di abitazioni in base alla possibile riforma del catasto.
La premessa è stata ufficializzata dal governo e ha un contenuto di carattere patrimoniale, con un aumento del carico fiscale sui proprietari di casa. Secondo il presidente di Confedilizia la riforma del catasto avrebbe bisogno di un attento esame che dovrebbe durare per un periodo maggiore di tempo.
Le priorità di sviluppo del settore immobiliare
La priorità, secondo Confedilizia, sarebbe quella di ridurre il carico di tassazione che tra IMU e TASI ha raggiunto un gettito nel 2020 superiore ai 21 miliardi di euro.
Altra azione a disposizione del governo potrebbe essere la riduzione della tassazione sugli affitti commerciali per dare respiro ai commercianti colpiti dalla pandemia da Covid-19.