Secondo le previsioni sul real estate di S&P Global, che ha recentemente pubblicato un report sulle previsioni per il mercato immobiliare per i prossimi mesi, la situazione emergenziale dal punto di vista sanitario che sta vivendo il nostro Paese potrebbe non avere solo conseguenze negative per l’economia.
Il mercato immobiliare, infatti, potrebbe, a sorpresa, avere anche dei risvolti positivi, con una spinta alla ripresa dei valori degli immobili data proprio dalla crisi.
Le stime per il mercato immobiliare europeo
Guardando in primo luogo alle previsioni generali per tutto il mercato europeo, le previsioni mostrano una prospettiva di generale stabilità. Per il settore residenziale a livello dell’Unione, infatti, ci si aspetta una frenata nella crescita dei prezzi, specialmente nella zona dell’Europa occidentale. Questo, comunque, non è dovuto solamente all’emergenza, ma a una situazione che si stava già consolidando a causa della maturazione di mercato come quelli della Spagna e dell’Irlanda.
Va comunque notato che, nonostante questa prospettiva generale di stabilizzazione, è probabile che il contesto degli incentivi all’economia sarà molto favorevole, ipotizzando che la strategia della BCE sarà quella di essere più che mai di supporto in questo momento così complesso, mantenendo così i tassi dei mutui a livelli interessanti.
I risvolti del Coronavirus sui prezzi delle case in Italia
Nello specifico caso italiano, invece, si prospetta che la situazione attuale non consoliderà la stabilizzazione come negli altri paesi, ma potrebbe addirittura dare una spinta ai prezzi degli immobili. Le previsioni di S&P per l’Italia, infatti, vedono un aumento dello 0,5% (contro un aumento dello 0,1% lo scorso anno e dopo il calo dei prezzi che si era registrato nel 2017 e nel 2018).
L’aumento dei prezzi in termini aggregati, specialmente a supporto della domanda nelle regioni più dinamiche, si potrebbe verificare a causa di due condizioni favorevoli:
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elevata accessibilità economica
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bassi costi di finanziamento
Il report di S&P conferma che il mercato immobiliare italiano, prima di questo momento di probabile necessità di assestamento, stava vivendo una fase dinamica già dalla fine del 2019, con un andamento positivo nel terzo trimestre (+0,4%) che non si vedeva dal 2016.
A questo si unisce il fatto che i tassi d’interesse si sono ridotti significativamente negli ultimi mesi, a seguito sia di un allentamento della politica monetaria della Banca Centrale Europea che di una riduzione del premio di rischio dei titoli di Stato. Le condizioni favorevoli di accessibilità ai finanziamenti (mai così buone in Italia dal 2002), quindi, potranno andare a sostenere la domanda di abitazioni.