Si è appena svolto l’Osservatorio 2020 sul mercato immobiliare, promosso dal centro studi Nomisma. È stato inevitabile parlare, oltre che dell’andamento del mercato immobiliare italiano durante il 2019 e i primi mesi del 2020, degli scenari che si apriranno nei prossimi mesi in conseguenza dell’emergenza coronavirus, che ha avuto e avrà un decisivo impatto su questo settore.
In particolare, durante l’Osservatorio sono emerse due possibilità di andamento diverse per il mercato italiano nei prossimi mesi, uno più positivo e uno che vede un futuro un po’ più difficoltoso per il settore.
Le previsioni per l'immobiliare italiano
Come abbiamo accennato, Nomisma ha ipotizzato due scenari possibili per il mercato immobiliare nel periodo successivo al rientro dell’emergenza sanitaria che stiamo attualmente vivendo, che immaginano di partire da una situazione difficile, nonostante le buone capacità di resistenza al deterioramento dell’economia dimostrata dal settore prima di questa complessa situazione.
Le due prospettive sono:
-
uno scenario “soft”, che vede un ridimensionamento contenuto del numero delle transazioni e dei capitali investiti
-
uno scenario “hard”, che ipotizza invece una maggior perdita dal punto di vista degli investimenti e del numero di compravendite portate a conclusione, con anche una flessione più significativa dei valori degli immobili
Le cause del rallentamento
Uno stop, ma non definitivo
Nonostante questa analisi apparentemente poco positiva, non tutto è perduto per l’immobiliare italiano, anzi. Innegabilmente ci saranno sofferenze ed è probabile che durante il 2020 i cittadini italiani si dimostreranno più cauti nell’investimento dei loro risparmi, ma fortunatamente il mercato immobiliare italiano aveva riacquistato un andamento solido e può reggere un momento di stop.
Il 2019, infatti, era stato un anno molto buono per il settore e gli effetti positivi si erano già espansi anche ai primi mesi del 2020, con segnali di ottimismo dati dal calo delle sofferenze bancarie e il sostegno dato dalla diminuzione dei tassi dei mutui.
Si spera, quindi, che le buone basi gettate durante lo scorso anno possano sostenere anche il 2020, in cui probabilmente sarà inevitabile una flessione a causa del complesso quadro economico, per poi riportare a una crescita fra il 2021 e il 2022. L’obiettivo del settore, comunque, tramite l’impiego della tecnologia e di nuove soluzioni che possano rispondere al meglio alle nuove esigenze emerse in questo momento di crisi, è quello di rimanere nello scenario “soft”, contenendo il più possibile i danni e cercando di riprendere al più presto la traiettoria di crescita impostata nel 2019.