Per sostenere le famiglie e le imprese durante l’emergenza dovuta all’epidemia di Covid-19, il Governo italiano ha promosso il decreto “Cura Italia”, che contiene tutta una serie di misure atte a sostenere i cittadini e l’economia sia in questo momento di difficoltà che nei prossimi mesi.
All’interno del decreto, che vale 25 miliardi di euro, sono contenuti provvedimenti che hanno l’intento di aiutare tutti i settori produttivi del nostro Paese, compreso quello immobiliare.
Per quel che riguarda gli immobili commerciali (botteghe e negozi rientranti nella categoria catastale C1), è stato previsto un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo.
Diversi provvedimenti sono stati poi proposti per l’immobiliare residenziale, vediamoli insieme.
Un fondo di sostegno per i mutui sulla prima casa
Per aiutare tutti coloro che hanno difficoltà a sostenere il pagamento delle rate dei finanziamenti accesi per acquistare un immobile, è stato creato il Fondo di sostegno per i mutui sulla prima casa, destinato a lavoratori autonomi e liberi professionsti che hanno visto un calo del proprio fatturato superiore al 33 nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020, dovuto all’ottemperanza alle disposizioni attuate durante questa situazione emergenziale.
Questo fondo permette di sospendere le rate del mutuo fino a 18 mesi, durante i quali le risorse messe a disposizione del fondo andranno a coprire la quota degli interessi delle rate, versando l’importo dovuto direttamente alla banca. Grazie al sostegno fornito da questa iniziativa, sarà quindi possibile alleggerire di molto la pressione sulle famiglie, sui lavoratori autonomi e sui liberi professionisti che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.
Finito il periodo di sospensione, il pagamento delle rate del finanziamento tornerà a seguire il piano di ammortamento inizialmente stipulato con il proprio istituto.