Successivamente alla fine del lockdown, con l’analisi dei primi dati relativi all’andamento del mercato immobiliare nei mesi in cui la pressione dell’emergenza covid si è allentata, è emerso come il settore immobiliare abbia reagito bene al momento di crisi e, anzi, sia tornato velocemente, specialmente in alcune realtà, agli andamenti precedenti l’epidemia, con gli italiani che sono presto tornati a vendere casa e comprare casa.
Si tratta, però, di una effettiva ripresa, che potrà durare anche nel tempo e andare a consolidarsi fra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, oppure di un semplice fuoco di paglia, dovuto alla voglia di concludere compravendite messe in pausa durante il lockdown, che si potrebbe spegnere presto?
In occasione della pubblicazione di un importante report che ha fotografato l’andamento del mercato immobiliare per il 2019 sono emerse interessanti riflessioni sul futuro dell’immobiliare e su questo tema in particolare.
Come è andato il 2019?
Il 2019 è stato un ottimo anno per l’immobiliare, con una significativa crescita per quel che riguarda il settore residenziale. Si è rilevato in particolare un aumento del 4,76% delle compravendite rispetto al 2018 (853.247 compravendite di abitazioni rispetto alle 815.460 del 2018) e una crescita del 3,46% nel secondo semestre rispetto al primo.
Il prezzo medio delle compravendite di prime case si è attestato nel 2019 sul valore medio di 110.000 euro, con un netto aumento nel caso in cui si trattasse di acquisto di immobili di nuova costruzione (tra i 198.000 e i 210.000 euro di media).
La ripresa post-covid sarà duratura?
Durante i primi quattro del 2020, a causa del lockdown, è ovviamente emerso un forte calo del mercato immobiliare rispetto allo stesso periodo del 2019, poiché nei mesi di marzo e aprile il settore si è praticamente fermato, con un calo del numero di compravendite che si è aggirato fra il 10% e il 30%.
Con l’attenuarsi del lockdown, però, il numero delle compravendite è tornato a valori pre-crisi e si è potuto notare anche che il coronavirus non ha diminuito i prezzi delle case. Per valutare però se questi segnali di ripresa registrati tra maggio e giugno saranno confermati (come è auspicabile) sarà necessario attendere almeno settembre, per valutare più sul lungo termine come si configurerà l’andamento del mercato: un assestamento verso questi dati positivi o una nuova fase di crisi? Solo il tempo permetterà di analizzare meglio questo fenomeno, anche alla luce degli incentivi messi in campo dal Governo per sostenere il settore immobiliare in questa difficile fase, come ad esempio l’ecobonus al 110%.