Chi decide di comprare casa deve non solo sostenere il costo di acquisto di un’abitazione, ma anche tutti i costi periodici per la gestione dell’immobile stesso. Valutare attentamente i costi può aiutare a comprendere se si hanno le risorse finanziarie per gestire un’abitazione.
Secondo stime realizzate da Facile.it e Mutui.it, basate su dati Istat e Dipartimento delle Finanze, il costo medio in una città capoluogo di provincia, è intorno ai 942 euro al mese per un totale di 11.304 euro all’anno. I costi presi in considerazione sono:
- la rata del mutuo;
- le tasse sui rifiuti ed eventuale IMU se non si risiede nell’abitazione principale;
- le spese condominiali;
- le utenze.
Le differenze a livello territoriale rimangono notevoli come il prezzo di acquisto di un’abitazione che varia da città a città. Vediamo quali sono i costi nel dettaglio da sostenere.
Il costo di acquisto dell’abitazione
Durante la compravendita di un immobile, nella maggior parte dei casi, si è obbligati a richiedere un mutuo. Oltre al capitale da restituire, sotto forma di rata del mutuo, è necessario sostenere degli interessi che per la prima casa sono detraibili al 19%.
Gli interessi variano a seconda dell’ammontare del capitale, il tipo di tasso di interesse e la durata del mutuo stesso.
Le spese principali che si sostengono per il mutuo sono:
- imposte dello 0.25% per prime case e del 2% per seconde case;
- spese di gestione del mutuo come la spedizione di comunicazioni e le spese di incasso della rata;
- l’eventuale estinzione anticipata del mutuo.
Oltre a questi costi, è necessario sostenere dei costi per il passaggio di proprietà di un immobile. Alcuni di questi costi sono le imposte per il trasferimento dell’immobile e gli onorari del notaio.
Nel caso in cui si acquisti la prima casa da un costruttore bisogna sostenere delle spese come l’IVA al 4%, l’imposta catastale da 200€ e l’imposta di registro da 200€.
Chi effettua un acquisto da privato deve versare un’imposta di registro al 2%, una catastale da 50€ e un’ipotecaria da 50€.
Le tasse periodiche sull’abitazione
Le imposte annuali legate all’abitazione sono l’IMU che prevede un’esenzione per l'abitazione principale (indirizzo risultante dalla residenza) e che la persona vi viva abitualmente. Per seconde abitazioni si verserà invece un’aliquota dello 0,86%.
La tassa sui rifiuti viene denominata TARI. Il calcolo dell’imposta tiene in considerazione i componenti dell’abitazione e i metri quadri dell’unità immobiliare.
Le spese condominiali
Le spese condominiali sono ripartite in modo mensile sulla base dei millesimi dell’appartamento. Le tabelle millesimali tengono in conto dei fattori come la grandezza dell’abitazione, il numero di stanze, le superfici che compongono l’appartamento e l’applicazione di coefficienti di riduzione. Alle spese ordinarie può essere necessario aggiungere la presenza di un portiere e le relative manutenzioni ordinarie.
Le spese straordinarie possono presentarsi nel caso di palazzi non di nuova costruzione che necessitino di interventi. La ripartizione terrà in conto le tabelle millesimali.
Le utenze
Le utenze ricoprono una parte importante delle voci di spesa di mantenimento di un immobile. Alcune di queste spese sono il riscaldamento (che può essere autonomo o centralizzato), l’elettricità, l’acqua e quella della connessione internet.
Per gli impianti di riscaldamento centralizzato il costo può aggirarsi intorno ai 50 euro, per quella della luce intorno ai 60 euro e quella della connessione internet non oltre i 40 euro al mese.
Il costo di mantenere un appartamento non affittato
I costi sono applicabili anche alle seconde case e comportano quindi una valutazione se decidere di vendere o affittare un immobile.
Valutare bene i costi da sostenere e l’ammontare di tempo necessario per gestirla è fondamentale per capire se conviene vendere o affittare la propria casa.
Per prendere una decisione adeguata è necessario richiedere una valutazione dell’immobile.