Quanto costa donare una casa?

Aggiornata il 11/10/2024da Redazione

Donare una casa implica una serie di costi e passaggi obbligatori. Tra questi, spiccano le spese notarili, le imposte di donazione e le tasse ipotecarie e catastali.

La donazione immobiliare è un trasferimento patrimoniale che deve essere formalizzato attraverso un atto pubblico redatto da un notaio e comporta l’applicazione di specifiche imposte.

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L’atto notarile di donazione della casa

La donazione è un atto giuridico con cui una persona (il donante) cede a titolo gratuito un bene immobile a un’altra (il donatario).

Questo atto deve necessariamente essere redatto in presenza di un notaio e alla presenza di due testimoni, poiché la legge impone una certa solennità per garantire che entrambe le parti siano consapevoli dell’importanza del trasferimento patrimoniale.

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Perché è necessario un notaio per la donazione?

La donazione di un immobile non può essere fatta tramite scrittura privata, anche se autenticata.

Il notaio ha il compito di verificare l'identità delle parti, accertarsi della loro volontà e redigere un atto conforme alla legge, che viene poi trascritto nei pubblici registri e volturato al catasto. Inoltre, il notaio eseguirà una serie di verifiche sull'immobile, tra cui controlli catastali e ipotecari, per garantire che tutto sia in regola.

Quanto costa donare una casa?

Il costo complessivo per la donazione di una casa si divide tra le spese notarili e le imposte da versare. Vediamo nel dettaglio quali sono le voci principali di costo.

Spese notarili: Le parcelle del notaio possono variare in base al valore dell’immobile, alla sua ubicazione e alla complessità dell’atto. In genere, più alto è il valore dell’immobile, maggiore sarà il compenso richiesto dal notaio. Altri fattori che possono influenzare i costi sono la presenza di ipoteche o vincoli sull’immobile. Nonostante ci siano differenze tra i notai, in media, la parcella notarile per una donazione di un immobile può oscillare tra i 1.500 e i 3.000 euro.

L’imposta di donazione varia a seconda del grado di parentela tra il donante e il donatario e del valore dell’immobile. Le aliquote previste dalla legge sono:

  • 4% per coniuge e parenti in linea retta (figli, genitori), applicata sul valore che eccede 1 milione di euro per ciascun beneficiario.
  • 6% per fratelli e sorelle, sul valore eccedente 100.000 euro.
  • 6% senza franchigia per altri parenti fino al quarto grado e affini fino al terzo grado.
  • 8% senza franchigia per soggetti non legati da vincoli di parentela.

Per esempio, se un padre dona una casa del valore di 300.000 euro al figlio, non sarà dovuta alcuna imposta di donazione, poiché l'importo rientra nella franchigia di 1 milione di euro. Tuttavia, se il valore dell'immobile supera questa soglia, l’imposta sarà calcolata solo sulla parte eccedente.

Imposte ipotecarie e catastali, le quali variano in base al fatto che il donatario possa usufruire delle agevolazioni prima casa o meno:

  • 200 euro ciascuna, se si tratta di prima casa e si richiedono le agevolazioni.
  • 2% sul valore catastale per l’imposta ipotecaria e 1% per l’imposta catastale, se non si applicano le agevolazioni prima casa.

Altri modi per donare la casa

Oltre alla donazione diretta, esistono altre modalità per trasferire un immobile. Queste sono note come donazioni indirette e avvengono quando, ad esempio, un soggetto acquista un immobile e lo intesta a un altro come forma di liberalità.

Alcuni esempi di donazione indiretta includono:

  • Adempimento del terzo: un genitore paga il prezzo di una casa acquistata dal figlio. L'atto formale è una compravendita, ma di fatto è una donazione.
  • Contratto a favore del terzo: un genitore acquista un immobile e lo intesta direttamente al figlio.

In questi casi, le imposte vengono calcolate sulla base dell'atto formale (compravendita), ma l'intento liberalità resta alla base del trasferimento patrimoniale.

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