Dichiarazione di conformità impianto elettrico

Aggiornata il 30/07/2024da Redazione

La certificazione di un impianto elettrico è un documento che attesta la conformità dello stesso impianto alle norme in vigore. Il tecnico dichiara, sotto la sua responsabilità, che l’impianto è stato eseguito a regola d’arte o che le modifiche sono avvenute nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti.

Il D.M. 37/08 stabilisce che per le violazioni degli obblighi relativi alla certificazione di conformità sono previste sanzioni amministrative da 100 € a 1.000 €.

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Che cos’è la certificazione impianto elettrico

La certificazione di un impianto elettrico viene rilasciata al termine dei lavori dal responsabile dell’impresa, quindi dal tecnico specializzato, **che ha installato o apportato modifiche all’impianto elettrico. **

Compare per la prima volta nella legge 46/90, poi nel D.M. 37/08. Assume, quindi, un valore di garanzia e di sicurezza in quanto attesta che l’impianto è stato installato a regola d’arte, secondo le regole vigenti. La certificazione impianto elettrico è, perciò, definita anche dichiarazione di conformità.

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Elenco degli impianti certificato conformità impianto elettrico

Il comma 1 del D.M. 37/08 definisce gli impianti per i quali è necessario rilasciare tale documentazione. Gli impianti sono i seguenti:

  • Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche, gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere;
  • Impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere;
  • Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
  • Impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie;
  • Impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei locali;
  • Impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
  • Impianti di protezione antincendio.

Quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità

La dichiarazione di conformità è obbligatoria nei seguenti casi:

  • Nuovo impianto;
  • Trasformazione;
  • Ampliamento;
  • Manutenzione straordinaria.

L’unico caso in cui non è obbligatoria è la manutenzione ordinaria.

Cosa accade se non si è in possesso della dichiarazione di conformità?

Nel caso in cui non si è in possesso della dichiarazione di conformità si delineano 3 possibilità:

  • Se l’impianto è stato installato prima del 1990, non è necessaria in quanto chi aveva un impianto a norma in quella data non ha dovuto produrre ulteriore documentazione.

  • Se l’impianto è stato realizzato tra il 1990 e il 2008 è possibile sostituire la dichiarazione di conformità con la dichiarazione di rispondenza, accettata solo se la dichiarazione è irreperibile o smarrita.

  • Se l’impianto è stato realizzato dopo il 2008 è obbligatoria la dichiarazione di conformità, non è possibile sostituirla con la dichiarazione di rispondenza.

Certificazione impianti elettrici esistenti: la dichiarazione di rispondenza

La dichiarazione di rispondenza è un documento sostitutivo del certificato originale obbligatorio per gli impianti di qualsiasi edificio, ad uso immobiliare e non. Può essere redatta solo quando un impianto è già esistente e non certifica la conformità alle normative attuali, ma a quelle vigenti all’epoca della normativa.

Chi rilascia la dichiarazione di conformità? I requisiti

L’art. 3 del D.M. 37/08 stabilisce che le imprese abilitate al rilascio della dichiarazione di conformità sono quelle iscritte nel registro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995 n. 581 o nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 443/1985 se l’imprenditore individuale, il legale rappresentante o il responsabile tecnico da essi preposto con atto formale, è in possesso di determinati requisiti professionali.

Cosa scrivere nella certificazione impianto elettrico?

Il titolare dell’impresa (o il legale rappresentante) si assume l’intera responsabilità circa le dichiarazioni contenute nel documento. Nella dichiarazione va inserita una descrizione schematica dell’impianto, specificando la tipologia di intervento sull’impianto (nuovo impianto, trasformazione o ampliamento di uno già esistente, manutenzione straordinaria). Successivamente bisogna specificare il sito di installazione, indicare il preciso indirizzo di riferimento e la destinazione d’uso: industriale, civile, commerciale, ecc.

Il tecnico dichiara esplicitamente di aver:

  • Rispettato il progetto;
  • Seguito la norma tecnica applicabile all’impiego;
  • Installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione;
  • Controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo.

Si allegano una serie di documenti obbligatori, quali:

  • Il progetto;
  • La relazione descrittiva della tipologia dei materiali;
  • Lo schema dell’impianto realizzato;
  • Il riferimento alle dichiarazioni di conformità precedenti o parziali già esistenti;
  • Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.

Mancanza dichiarazione di conformità impianto elettrico

La mancata dichiarazione di conformità prevede sanzioni amministrative che vanno dai 100€ ai 1.000€ con riferimento all’entità e complessità dell’impianto, al grado di pericolosità ed alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione. Le violazioni accertate, anche attraverso verifica, a carico delle imprese installatrici vengono comunicate alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura competente per territorio.

Quanto costa certificazione impianto elettrico

Il costo della certificazione dell'impianto elettrico può variare significativamente in base a diversi fattori. Le tariffe possono differire non solo da regione a regione, ma anche da impresa a impresa. Inoltre, se l'impianto elettrico è vecchio, potrebbero essere necessari interventi aggiuntivi o la sostituzione di alcuni componenti, il che comporterebbe costi extra oltre a quelli della certificazione stessa.

Per la certificazione degli impianti elettrici esistenti, il costo medio si aggira solitamente tra i 150 e i 200€. Tuttavia, se l'impianto richiede lavori di adeguamento, il costo complessivo può aumentare, arrivando a variare tra i 200 e i 600€, a seconda dell'entità degli interventi necessari.

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