Il contratto a canone concordato è la tipologia di contratto agevolato più conveniente con vantaggi per inquilino e proprietario.
Scopriamo come funziona il canone concordato.
Contratto a canone concordato: come funziona?
Contratto di affitto a canone concordato: caratteristiche
Questa tipologia di affitto prevede che il calcolo del canone concordato sia stabilito in base ad accordi territoriali. Il prezzo è stabilito da organizzazioni della proprietà edilizia e organizzazioni dei conduttori rappresentative. L’immobile dovrà essere ubicato in un comune con un’alta densità abitativa.
Altro importante fattore che differisce è la durata del contratto di locazione. I contratti a canone concordato hanno una formula 3+2 e a seguito della scadenza dei 5 anni le parti possono decidere di disdire con sei mesi di preavviso il contratto o stipularne uno nuovo con condizioni differenti.
In caso di mancata comunicazione per la disdetta del contratto, vi sarà un rinnovo per ulteriori due anni.
Le diverse tipologie di contratto a cui è possibile applicare il canone concordato sono:
- contratto 3+2;
- contratti di affitto per studenti da 6 a 36 mesi;
- da 1 a 18 mesi per affitti brevi.
Le agevolazioni del contratto d’affitto a canone concordato
I contratti di locazione a canone concordato prevedono diversi vantaggi fiscali per il proprietario di casa che sono:
- scegliere la tassazione tramite cedolare secca del 10% con il vantaggio di sostituire il pagamento di imposta di bollo, di registro, addizionali e relative IRPEF;
- nel caso di scelta del regime IRPEF si può optare per una riduzione del reddito imponibile del 30% e l’imposta di registro sarà pari al 2% del 70% dell’importo del canone;
- altri vantaggi fiscali per IMU e TASI sono la riduzione della base imponibile del 25% e la possibilità per i comuni di ridurre l’aliquota sugli immobili che usufruiscono del contratto a canone concordato portandola dalla fascia 7,6 e 10,6 per mille al 4 per mille.
Le agevolazioni fiscali previste per i conduttori sono principalmente due:
- la possibilità di stipulare un contratto con un canone di affitto calmierato;
- una detrazione fiscale pari a 495,80€ per redditi inferiori a 15.493,71€ e di 247,90€ per redditi inferiori a 30.987,41€.
Cedolare secca del 10%
Per i locatari vi è la possibilità di optare per il regime di cedolare secca al 10%.
I requisiti da rispettare in questo caso sono:
- il contratto deve essere stipulato tra persone fisiche e devono essere esclusi gli immobili rientranti nella categoria catastale A/10;
- l’applicazione del regime della cedolare secca può essere comunicata al momento della registrazione del contratto;
- è necessario l’invio di una raccomandata al conduttore dove venga comunicato l’applicazione del regime a canone concordato e la rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione.