Calcolo imposta di successione: come farlo al meglio

Aggiornata il 17/11/2023da Redazione

Nel caso in cui si ereditino immobili o altri beni è necessario sostenere un’imposta di successione in molti casi. Questa imposta di successione può variare a seconda del grado di parentela e della natura dei beni.

L’Italia è uno dei paesi che gode delle tasse di successione tra le più basse al mondo, con un’aliquota tra il 4% e l’8%.

In questa guida scopriremo come effettuare il calcolo dell’imposta di successione tramite esempi pratici.

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Che cos’è l’imposta di successione?

La denuncia di successione deve essere presentata entro un anno dalla data di apertura della successione stessa, che di norma coincide con il momento del decesso.. Con la dichiarazione di successione avverrà il trasferimento dei rapporti giuridici. Tramite la dichiarazione di successione gli eredi subentrano nel patrimonio del defunto.

La dichiarazione può essere presentata in diversi modi:

  • Con i servizi telematici
  • Con un intermediario abilitato
  • Presso l’ufficio competente dell’agenzia delle entrate

L’imposta di successione deve essere pagata all’Agenzia delle Entrate quando si ottengono in eredità beni mobili e beni immobili.

In questi casi l’erede dovrà presentare un prospetto di pagamento delle imposte, l’Agenzia delle Entrate farà le dovute verifiche e verrà inviato un atto in cui sono presenti tutte le informazioni per procedere con il pagamento.

Una volta che sono state pagate le imposte di successione e sono stati trasferiti i rapporti giuridici, è possibile vendere un immobile ereditato.

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Quali sono i beni parte dell’asse ereditario?

Per il calcolo della tassa di successione è necessario sommare tutti i beni di cui è composto il patrimonio.

Nei beni che compongono l’attivo ereditario possono essere inclusi:

  • beni immobili e diritti reali immobiliari
  • beni mobili;
  • partecipazioni societarie;
  • rendite e pensioni;
  • crediti.

Nei beni che compongono il passivo ereditario è necessario includere:

  • i debiti del defunto;
  • le spese mediche sostenute dai familiari negli ultimi sei mesi prima della morte;
  • le spese funebri (per un massimo di 1.032,91€);
  • eventuali imposte pagate all’estero per la successione.

Calcolo imposta di successione: come si fa?

La tassa di successione, come detto in precedenza, varia a seconda del grado di parentela e della tipologia di bene.

Gli immobili (a meno che si tratti di aree edificabili, che devono essere trattate al loro valore corrente), vanno considerati non secondo il loro valore di mercato, ma per il loro valore catastale.

Nel caso di prima casa sarà necessario versare un’imposta di trascrizione e un’imposta catastale entrambe pari a 168€, mentre per altri immobili sarà presente una tassazione pari al 2%.

La legge 286 del 2006 prevede una tassazione tra il 4% e l’8% a seconda del grado di parentela sarà necessario pagare le seguenti imposte di successione:

  • per il coniuge o i parenti in linea retta l’imposta di successione è pari al 4% dell’importo eccedente a 1.000.000€;
  • per fratelli e sorelle l’imposta di successione è pari al 6% per l’importo eccedente i 100.000€;
  • per parenti sino al 4° l’imposta sarà pari al 6%;
  • per altri soggetti l’imposta di successione è pari all’8%.

Per i soggetti portatori di handicap non si applicano le imposte di trascrizione e le imposte catastali. La franchigia in questo caso è pari a 1.500.000€.

Per calcolare la tassa di successione su un immobile è necessario rivalutare la rendita catastale del 5% e moltiplicarla per uno dei seguenti coefficienti:

  • per 110 nel caso di un immobile che sia una prima casa;
  • per 120 nel caso di un immobile in categoria catastale A o C;
  • per 140 nel caso di un immobile in categoria catastale B;
  • per 60 nel caso della categoria catastale A/10 (studi professionali e uffici) e D;
  • per 40,8 per immobili in categoria catastale C/1 (negozi commerciali) ed E.

Esempio pratico calcolo imposta di successione

Vediamo adesso insieme alcuni esempi pratici di calcolo delle imposte di successione.

Nel caso di un genitore che lascia al figlio un immobile del valore di 135.000€, essendo di molto inferiore al milione di euro, non è prevista nessuna imposta di successione.

Un secondo caso può essere un genitore che lascia un asse ereditario al figlio pari a 1.300.000€. In questo caso sulla parte eccedente di 300.000€ si applicherà l’imposta di successione del 4% pari a 12.000€.

Un terzo caso può riguardare la morte di un fratello che non ha figli a cui lasciare in eredità il proprio patrimonio. In questo caso il fratello eredita un immobile del valore di 300.000€. Essendo presente una franchigia di 100.000€, l’imposta di successione si calcolerà sui 200.000€ restanti ed essendo pari al 6%, l’importo dovuto sarà pari a 12.000€.

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