Quando si tratta di comprare casa o di vendere casa, quali sono le motivazioni che spingono gli italiani?
Un recente studio, compiuto prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus nel nostro paese, ha cercato di rispondere a queste domande, restituendo dei dati che possono essere molto interessanti per fare previsioni su come potrebbe evolversi il mercato ora che la situazione emergenziale sta rientrando e l’Italia si appresta a entrare in una fase di nuova normalità.
Cresce l’acquisto per investimento
Un primo dato significativo che è emerso dalla ricerca è quello che vede la crescita degli acquisti per investimento. La crescita è in atto già da diversi anni, ma nel 2019 si è attestata in modo più solido: se nel 2015 la percentuale di acquisti per investimento era il 16,4%, nel secondo semestre del 2019 si è arrivati al 17,8%.
Chi compra casa per investimento sceglie in primo luogo il bilocale (34,8%), seguito a poca distanza percentuale dal trilocale (28,1%).
Al centro l’acquisto della prima casa
A pesare maggiormente sul mercato delle compravendite immobiliari a livello nazionale, comunque, rimane sempre l’acquisto dell’abitazione principale, che è il fine del 76,1% delle transazioni effettuate.
Chi compra casa sceglie soprattutto di acquistare un trilocale (37,1%), ma è emerso che stanno registrando un rinnovato interesse le soluzioni indipendenti e semindipendenti come villette a schiera e abitazioni con giardino (20,7%), che nel secondo semestre del 2019 hanno sorpassato per peso percentuale i quadrilocali (19%). Quest’ultimo dato è interessante anche nell’ottica del mercato immobiliare post-covid, in quanto i dati relativi alle prime ricerche effettuate in questa fase hanno visto un maggiore interesse per soluzioni che garantiscano un miglioramento abitativo, ad esempio con un aumento dei metri quadri o con l’acquisto di abitazioni con spazi esterni.
Chi vende casa in Italia?
Osservando la prospettiva di chi, invece, vuole vendere casa, emerge come nel secondo semestre del 2019 la maggior parte dei proprietari che ha deciso di iniziare un processo di vendita del proprio immobile lo ha fatto al fine di reperire liquidità (44,3%).
Importante è stato anche il peso di chi ha venduto per migliorare la propria qualità di vita (42,6%), una scelta che si presuppone, come detto, potrà avere ancor più importanza in seguito all’epidemia di coronavirus, che ha portato molte persone a rivedere la propria situazione abitativa. Questa tendenza al cambiamento per il meglio, comunque, si stava già vedendo: rispetto al secondo semestre del 2018 era infatti già aumentata la percentuale di compravendite effettuate a questo fine, con un passaggio dal 36,1% all’attuale 42,6%.
Infine, significativa anche la percentuale di persone (13%) che sceglie di vendere casa per trasferirsi in un altro quartiere o in un’altra città per motivi lavorativi o familiari.