A causa dell’emergenza sanitaria che stiamo attualmente vivendo nel nostro Paese, molte delle nostre abitudini sono state forzosamente soggette a dei cambiamenti e uno di quelli che ha avuto maggiore impatto sulla quotidianità degli italiani è stata l’esplosione dello smart working, una pratica già diffusa in altre realtà, ma che da noi ha iniziato ad affermarsi solo ora, proprio in seguito all’epidemia di covid-19.
Secondo i dati del Ministero del Lavoro, durante la quarantena oltre mezzo milione di dipendenti sta lavorando da casa, portando, di conseguenza, un forte aumento al consumo di dati internet e di energia, oltre a far emergere i limiti di una buona percentuale delle abitazioni degli italiani, non attrezzate né a questo aumento dei consumi né, in generale, a poter ospitare un “ufficio domestico”.
Si tratta certo di una situazione anomala, che si spera si concluda al più presto, ma è indubbio che il lavoro domestico dopo questo momento sarà sempre più diffuso e che quanto più si vivrà in una casa efficiente dal punto di vista domotico e di consumi energetici (quindi, una casa “smart”), meglio sarà per affrontare le nuove sfide del futuro.
Aumentano i consumi di energia
Secondo l’associazione Smart Building Italia, attualmente sono circa 5 milioni di persone (tra studenti e lavoratori) che sono sempre attivi sulla rete, con un aumento di circa il 20% del traffico sulla linea mobile e il raddoppio dei volumi sulla banda residenziale.
Aumentano anche i consumi sulle utenze, con i nuclei con più di tre persone che vedranno un aumento del 32,4% dell’energia elettrica consumata e del 31,9% del gas.
Emerge la necessità di edifici smart
Per far fronte a questo aumento dei consumi, che sarà sempre più strutturale in futuro, sarebbe necessario vivere all’interno di edifici smart, ovvero quelli in cui gli impianti sono gestiti in modo automatizzato, attraverso infrastrutture di controllo che permettono di ottimizzare consumi, comfort e sicurezza, integrando il sistema elettrico.
Edifici di questo genere permetterebbero di rispondere meglio alle esigenze che emergeranno nel prossimo futuro, fra cui una linea internet sempre più accessibile e veloce e bassi consumi energetici.
Italia e smart building: un settore in crescita
Nonostante l’Italia non sia il paese europeo più avanzato da questo punto di vista, il volume degli investimenti in edifici smart nel nostro Paese si può stimare a circa 4,7 miliardi di euro l’anno, con interventi che riguardano principalmente:
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gli impianti, con lavori relativi all’efficienza energetica
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le tecnologie di automazione, che controllano, gestiscono ed elaborano dati acquisiti da sensori di vario genere, che garantiscono maggiori comfort all’interno delle abitazioni