Il 2020 è stato un anno di grandi cambiamenti. Ogni persona si è trovata a dover fare i conti con una privazione della propria libertà. Il settore immobiliare è stato un settore che ha subito gli effetti del Covid-19 a causa delle restrizioni messe in atto dal governo per contrastare il virus.
Vediamo insieme qual è stato l’andamento generale delle compravendite immobiliari nel 2020 e le previsioni per il 2021.
Il settore immobiliare durante il Covid-19
I mesi precedenti al lockdown di gennaio e febbraio avevano registrato un incremento deciso delle compravendite che avevano fatto presagire un buon anno per il settore immobiliare. Le compravendite di immobili poi, in seguito al lockdown, hanno registrato un notevole calo in seguito alla mancata possibilità di effettuare trasferimenti nei mesi di marzo, aprile e maggio.
I seguenti dati sui trimestri sono stati presi dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Il primo trimestre del 2020 ha registrato un calo del 15,5% (117.047 compravendite) rispetto allo stesso trimestre del 2019 (138.525 compravendite). Il secondo trimestre ha registrato un calo del 27,2% (116.174 compravendite) rispetto allo stesso trimestre del 2019 (159.619 compravendite). La maggior parte delle transazioni realizzate durante il periodo del lockdown inoltre fanno riferimento ad accordi assunti in precedenza. Il terzo trimestre del 2020 invece ha registrato una crescita del 3,1% (141.324 compravendite) rispetto al terzo trimestre del 2019 (137.099 compravendite). La causa di questa crescita è dovuta principalmente ad un effetto di rimbalzo dopo il lockdown.
Per il quarto trimestre sono ancora in elaborazione i dati, ma secondo Nomisma il calo totale si attesterà tra il 17 e il 19%.
Le previsioni per il 2021
Nel 2021 il mercato immobiliare tenderà a riprendersi in seguito alla diffusione del vaccino, ma la ripresa sarà comunque graduale. Da tenere in considerazione saranno i trend per il prossimo futuro. I consumatori tenderanno a prediligere case sufficientemente spaziose a causa del cambio di esigenze dovute allo smart working. Gli ambienti aperti avranno inoltre un ruolo centrale.
I costruttori dovranno fare attenzione al cambio di esigenze e dovranno apportare delle modifiche per suddividere gli spazi degli immobili in costruzione e soddisfare le esigenze dei futuri compratori. Gli immobili in cattive condizioni verranno messi sul mercato a prezzi ridotti e l’offerta tenderà ad aumentare.
Nelle grandi città il mercato non subirà uno stop e le persone tenderanno a prediligere abitazioni nelle zone periferiche dove poter ambire ad un’ottima qualità della vita e a prezzi più contenuti.