Come si fa a vendere casa alla banca
Le persone che hanno compiuto almeno 60 anni hanno la possibilità di ottenere una somma di denaro. Non si riceve un bonifico o l’assegno, ma si stipula un prestito vitalizio ipotecario con la banca. Il principale vantaggio di questa operazione è che non ci sono rate da pagare. La banca ha la possibilità di aprire un’ipoteca sull’immobile e al momento della morte riscuoterà il denaro vendendo l’immobile. L’opzione viene usata da persone che presentano difficoltà economiche e hanno bisogno di liquidità.
Il prestito vitalizio ipotecario comporta che alla tua morte si presentino due possibilità. Gli eredi possono decidere di riscattare l’immobile e pagare la somma di denaro che hai ottenuto come debito. Se gli eredi decidono di non optare per il riacquisto dell’immobile, la banca potrà mettere in vendita la casa per recuperare il denaro prestato al soggetto defunto. Gli eredi hanno 12 mesi di tempo per riscattare l’immobile e in alternativa la banca può decidere di rimettere l’immobile in vendita.
Se si intende valutare la possibilità di recedere dal contratto, bisogna conoscere alcuni elementi. La risoluzione del contratto può avvenire se ci si impegna a restituire l’intero capitale alla banca più gli interessi che si sono accumulati nel tempo. Un’altra causa di risoluzione del contratto può essere il mancato versamento di 7 rate. L’ultima causa di risoluzione può essere dovuto ad un altro soggetto che entri in possesso dell’immobile tramite diritti reali di godimento sull’immobile.
Che cosa bisogna pagare e chi decide il prezzo?
In un processo comune di vendita come privato o tramite agenzia immobiliare sei tu a stabilire il prezzo. Nel caso si proceda a vendere casa alla banca sarà quest’ultima a stabilire il prezzo a cui valutare l’immobile.
La banca procede con una perizia per attestare il valore dell’immobile tramite una terza parte terza al fine di avere un parere imparziale. Il valore risultante dalla stima della terza parte sarà quella su cui verrà calcolato il prestito. Sul prestito che verrà erogato bisogna calcolare le relative spese di interesse in base al piano di ammortamento utilizzato.
Le principali imposte da pagare sono:
- un’imposta sostitutiva dello 0,25% sul prestito richiesto;
- una seconda imposta sostitutiva del 2% sul prestito;
- le tasse che si dovranno sostenere per le imposte previste dallo stato come l’IMU, la TARI e ulteriori tasse.
Le principali agevolazioni fiscali che si possono ottenere riguardano l’imposta di bollo, di registro e le imposte ipotecarie e catastali.
Il peso dell’età sulla valutazione dell’immobile
Il prestito che viene concesso è direttamente legato all’aspettativa di vita di una persona. Il prestito può essere concesso a tutte quelle persone che abbiano compiuto almeno 60 anni. Più una persona è anziana, più avrà la possibilità di ottenere una somma di denaro alta perché l’istituto di credito non dovrà aspettare troppo tempo per mettere in vendita l’immobile.
Le banche concedono al massimo un prestito di 350.000€ per un prestito vitalizio ipotecario.
Gli svantaggi di vendere casa alla banca
La valutazione principale che si deve fare in questo caso è di carattere economico. Vi è la possibilità quando si richiede il prestito vitalizio ipotecario di ottenere la valutazione dell’immobile. Una volta che si ha la certezza della somma di denaro che la banca è disposta ad elargire, si può mettere a confronto la valutazione fatta da un’agenzia immobiliare e capire se sia possibile ottenere un maggior prezzo. In questa fase bisogna tenere anche in considerazione gli interessi legati al prestito vitalizio ipotecario.
I servizi di un'agenzia immobiliare permettono di vendere una casa in tempi più rapidi e di ricevere assistenza durante tutto il processo. Se si intende procedere con la vendita dell’immobile tramite agenzia immobiliare è necessario cercare una nuova abitazione prima di vendere il proprio immobile.