Cosa succede se non si fa la pratica di successione?

Aggiornata il 18/09/2024da Redazione

Quando una persona viene a mancare, gli eredi sono chiamati a gestire diverse pratiche burocratiche, tra cui la dichiarazione di successione. Tuttavia, può capitare che questa pratica venga dimenticata o volutamente omessa.

Cosa succede in questi casi? In questo articolo, esamineremo le conseguenze legali e fiscali di una successione non fatta, con particolare attenzione ai termini di prescrizione e alle sanzioni applicabili.

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Obbligo legale della Dichiarazione di Successione

La dichiarazione di successione è un obbligo legale previsto dal Testo Unico delle disposizioni concernenti l'imposta sulle successioni e donazioni (D.Lgs. 31 ottobre 1990, n. 346).

Questo documento deve essere presentato all'Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data del decesso.

La dichiarazione ha lo scopo di comunicare ufficialmente il passaggio dei beni del defunto agli eredi, e di calcolare le eventuali imposte di successione dovute.

Se la dichiarazione di successione non viene presentata entro il termine previsto, si va incontro a diverse conseguenze di natura legale e fiscale.

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Cosa succede se gli eredi non fanno la successione?

La mancata presentazione della dichiarazione comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa che può variare dal 120% al 240% dell’imposta dovuta. Se invece non è dovuta alcuna imposta, la sanzione varia da 250 a 1.000 euro.

Queste sanzioni si applicano in modo proporzionale alla gravità dell'infrazione e al tempo trascorso dalla scadenza.

Se la dichiarazione viene presentata in ritardo, è possibile ridurre le sanzioni tramite il ravvedimento operoso. Questo istituto consente agli eredi di regolarizzare la propria posizione fiscale spontaneamente, pagando sanzioni ridotte e gli interessi calcolati in base al ritardo.

In caso di omissione, l’Agenzia delle Entrate può procedere autonomamente all'accertamento e alla liquidazione delle imposte dovute. Questo significa che l’ente fiscale calcolerà le imposte sulla base del

La Dichiarazione Tardiva e le sue Implicazioni

Quando la dichiarazione di successione viene presentata oltre il termine di 12 mesi, si parla di dichiarazione tardiva. In questo caso, le sanzioni variano in base al ritardo accumulato:

  • Ritardo inferiore a 30 giorni: sanzione dal 60% al 120% dell'imposta dovuta, o da 150 a 500 euro se non è dovuta alcuna imposta.

  • Ritardo superiore a 30 giorni: sanzione dal 120% al 240% dell’imposta dovuta, o da 250 a 1.000 euro se non è dovuta alcuna imposta.

Il termine di decadenza delle sanzioni

Il fisco ha un termine di 5 anni per notificare l’avviso di accertamento relativo alla dichiarazione omessa. Questo termine inizia a decorrere dal giorno in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata. Superato questo limite, non possono più essere applicate sanzioni, anche se l’imposta resta dovuta.

Successione non fatta dopo 20 anni: cosa accade?

Se la successione non viene fatta per un periodo prolungato, ad esempio 20 anni, le implicazioni diventano ancora più complesse. Dal punto di vista civilistico, il diritto di accettare l'eredità si prescrive dopo 10 anni dall’apertura della successione. Questo significa che, se non si è manifestata l'accettazione entro questo termine, si perde il diritto di accedere ai beni ereditari.

Dal punto di vista fiscale, trascorsi 5 anni dalla scadenza del termine per presentare la dichiarazione, non è più possibile applicare sanzioni. Tuttavia, resta l'obbligo di dichiarare la successione e pagare le eventuali imposte dovute.

La mancata presentazione della dichiarazione di successione può portare a sanzioni significative e implicazioni legali. È fondamentale rispettare i termini previsti dalla legge per evitare problemi futuri. Anche nel caso di ritardi, il ravvedimento operoso rappresenta una soluzione per ridurre le sanzioni. Infine, è importante essere consapevoli che, dopo 20 anni, il diritto di accettare l'eredità potrebbe essere prescritto, mentre le imposte restano comunque dovute.

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