Secondo quanto rilevato dagli esperti del settore, nel terzo trimestre 2020 sono cresciute le richieste di mutuo, a riprova del fatto che sempre più italiani post-lockdown stanno avendo un interesse verso il comprare casa e vogliono concretizzare il desiderio di acquistare un’abitazione ricorrendo all’aiuto economico di un finanziamento o di un prestito.
Rispetto al passato, però, chi fa richiesta di un mutuo o di un prestito per acquistare un immobile lo fa con una maggiore attenzione all’importo della rata e, in questo senso, il mercato sembra muoversi in modo favorevole, poiché, in linea generale, post-lockdown le rate dei mutui sono in diminuzione rispetto al passato.
Da questo punto di vista, quindi, comprare casa post-coronavirus conviene, vista la possibilità di poter richiedere un mutuo da ripagare con tassi inferiori e rate più contenute, una sicurezza che in un momento così difficile per l’economia del nostro paese può davvero significare molto.
La media delle rate post-covid
In termini numerici, la rata mensile del mutuo nel primo semestre 2020 si posiziona su **333 euro **(con leggere variazioni su base regionale), una media che si riduce del 3,2% su base annua. Cala anche l’importo residuo pro capite, che dai precedenti 34.523 euro passa a 32.253 euro.
Questa dinamica può essere spiegata alla luce del complesso momento vissuto dall’economia, inevitabilmente influenzata dalla situazione sanitaria nazionale. A causa di questi fenomeni e del contesto di incertezza dovuto all’epidemia di coronavirus, le famiglie italiane, pur volendo investire nell’immobiliare, nel farlo hanno assunto un atteggiamento di maggior cautela. Questo, di conseguenza, ha portato a prediligere mutui che propongono piani con rate più sostenibili e rimborsi più dilazionati nel tempo.
Ritorno a un buon andamento per il settore
Secondo quanto messo in luce da un’analisi effettuata da un importante player del settore dei mutui, le richieste di credito nel primo semestre del 2020 si sono posizionate agli stessi livelli che si registravano prima della pandemia. Il momento di stop dovuto alle restrizioni imposte durante il lockdown non ha quindi avuto un impatto più di tanto negativo su questo comparto, che, anzi, è riuscito velocemente a ritornare a ritmi pre-covid.
In particolare, ben il 41,3% degli italiani maggiorenni ha attualmente un contratto di mutuo o finanziamento acceso, percentuale che aumenta del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si tratta di una percentuale significativa, che dimostra come post-coronavirus molti italiani, pur avendo bisogno di un sostegno economico, siano desiderosi di investire, specialmente per quel che riguarda il settore immobiliare.