Il mercato immobiliare italiano ha reagito bene al periodo del lockdown dovuto all’epidemia di coronavirus, tanto che l’Istat ha confermato la crescita dei prezzi delle case nel secondo trimestre 2020. Oltre ai valori degli immobili in vendita, a crescere sono anche i canoni di affitto, a conferma del fatto che l’andamento del settore degli affitti post-lockdown è positivo e vivace.
Le previsioni di crescita per il mercato immobiliare 2021, viste queste premesse, sembrano buone, ma vediamo nel dettaglio come sta andando il comparto degli affitti in Italia in questi mesi.
Un incremento dei prezzi
Secondo quanto rilevato dagli esperti del settore, il prezzo delle abitazioni in affitto è incrementato in linea generale del 3,3% nel terzo trimestre del 2020, attestando la media nazionale dei canoni di locazione a 11 euro al metro quadro.
Su base mensile, i prezzi hanno segnato una leggerissima flessione (0,1%), ma a livello interannuale la crescita è stata ottima, con una crescita del 13,1%.
A soffrire le grandi città
Dal report sull’andamento degli affitti nel terzo trimestre 2020 emerge, però, che, a fronte di un generalizzato aumento dei canoni a livello nazionale, se si prendono in considerazioni i grandi mercati dell’affitto si vede una leggera riduzione dei prezzi nell’ultimo periodo.
In grandi città come Milano, Bologna, Roma e Napoli, infatti, i canoni d’affitto sono in diminuzione e questo fenomeno può essere letto come risvolto del fatto che meno lavoratori e meno studenti universitari sono tornati a vivere nelle grandi città post-lockdown, ma sempre più spesso sono rimasti in smart working in piccoli centri o hanno deciso, nel caso degli studenti, di frequentare università più vicine al luogo d’origine. Questo ha quindi impattato in modo significativo sul mercato degli affitti nelle grandi città, che vive in gran parte della domanda di studenti fuorisede e lavoratori.
Inoltre, poiché molti appartamenti precedentemente utilizzati per affitti brevi e affitti vacanze sono stati riconvertiti a locazioni a lungo termine, l’aumento dell’offerta ha portato a un generale abbassamento dei canoni, anche se in misura piuttosto contenuta.
L’andamento a livello regionale
Prendendo in considerazione l’andamento del settore degli affitti a livello regionale, si può notare come siano solamente due le regioni con canoni inferiori rispetto al secondo trimestre, ovvero l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia, con ribassi rispettivamente dell’1,5% e del 2,8%.
Tutte le altre realtà regionali, invece, vedono dei rialzi, con la crescita maggiore in Valle D’Aosta (6,7%), Calabria (4,1%), Campania (3,9%) e Liguria (3,4%). Sempre ottimo l’andamento della Lombardia, che si conferma la regione più cara per gli affitti, con una media di 15 euro al metro quadro mensili.