Ora che la situazione di emergenza dovuta all’epidemia di coronavirus si sta pian piano attenuando, da parte degli esperti di vari settori sta diventando più facile analizzare quelli che sono stati i cambiamenti che hanno avuto luogo nei mesi passati e soprattutto quali potrebbero essere gli scenari per il futuro.
In questo senso, anche il mondo immobiliare si sta interrogando e, dopo che alcuni trend come l’aumento della domanda delle case smart e dell’aumento della domanda per le case in periferia hanno iniziato a mostrarsi, sono diverse le prospettive che sono state pensate per il settore immobiliare italiano post-covid 19.
Cosa aspetta il mercato residenziale?
Un segmento importante su cui si concentrano gli esperti è quello del residenziale: cosa riservano i prossimi mesi per chi vorrà comprare casa o vendere casa?
Fra le tendenze che si immaginano per i prossimi mesi c’è quella del ritorno alle case di metratura più grande, con le case che hanno maggior valore post-coronavirus individuate come quelle che hanno a disposizione balconi, spazi aperti e locali che possono essere resi autonomi in caso si renda necessario l’isolamento.
Le nuove esigenze nate in questi mesi potrebbero anche portare a una tendenza alla “monolocalizzazione” delle camere, che verranno reimmaginate come spazi polivalenti, che possono includere ogni tipo di spazio, dal soggiorno all’area relax alla zona ufficio.
Le città avranno un nuovo volto
In generale, è probabile che a cambiare saranno anche le nostre città nel loro complesso, con problematiche da affrontare diverse da quelle del passato, una fra tutti il tentativo di evitare la concentrazione di un numero eccessivo di persone, puntando, ad esempio, di più sui piccoli esercenti e sugli spazi all’aperto.
Il territorio andrà poi ripensato agendo anche sulla gestione del traffico, puntando soprattutto su piste ciclabili e aree pedonali, ripensando il rapporto fra mobilità privata e pubblica con l’ambiente. In questo senso, la centralità del tema ambientale, rimane: l’inquinamento, infatti, crea fragilità diffusa ed è quindi importante continuare a muoversi per diminuire l’emissione di agenti inquinanti.
Cambiamenti radicali anche per gli uffici
Una prospettiva diversa dal passato riguarda gli uffici, che rientrano fra i contesti che più si sono dovuti adattare alle mutate abitudini dovute all’epidemia. Si può immaginare che alcuni cambiamenti, uno su tutti la diffusione delle pratiche di smart working, rimangano parte del nuovo tessuto sociale post-coronavirus, in cui limitare il contatto fra le persone rimarrà comunque importante.
Secondo gli esperti, il ripensamento degli spazi, dei tempi e dei modi di lavoro sarà un nodo centrale anche in ambito immobiliare, per scegliere in quale direzione tornare a investire e creare connessioni con il resto del contesto urbano.