Di recente la Suprema Corte di Cassazione è intervenuta sul tema del condono edilizio, specificando quali sono i tempi e i presupposti per poterne usufruire.
Approfondiamo insieme l’argomento.
Cos’è il condono edilizio
Il condono edilizio è un provvedimento statale attraverso cui ciascun cittadino ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione edilizia nel caso in cui quest’ultima sia in contrasto con una o più norme urbanistiche.
In particolare, tramite il condono edilizio è possibile ottenere la cancellazione di una multa o di una sanzione ricevuta a causa di un’irregolarità presente nella propria costruzione. Nella maggior parte dei casi, le anomalie sanzionate riguardano:
- opere realizzate senza licenza, concessione edilizia o autorizzazione a costruire prescritte dalla legge;
- opere realizzate in base a una licenza, una concessione edilizia o un’autorizzazione annullata, decaduta o inefficace, o comunque in procinto di divenire tale poiché oggetto di procedimento amministrativo.
Le differenze con la sanatoria edilizia
Al contrario della sanatoria edilizia, il condono ha carattere straordinario e limitato nel tempo, in quanto:
- può essere richiesto solo entro il termine fissato dalla legge che lo ha istituito;
- consente al cittadino di regolarizzare la propria opera edilizia in via assoluta e incondizionata.
La sanatoria edilizia, invece, serve per normalizzare vizi di natura esclusivamente procedurale, oltre al fatto che può essere richiesta in ogni momento.