Ora che sono passati diversi mesi dalla fine dell’emergenza coronavirus in Italia, è possibile analizzare con più consapevolezza gli effetti che questa ha avuto sulla nostra economia e capire quali possono essere gli scenari per il futuro.
Anche il settore immobiliare si è interrogato sulle prospettive per il mercato post-covid, analizzando come potrebbe configurarsi la realtà di chi vorrà comprare casa o vendere casa nel prossimo futuro.
Vediamo cosa è emerso da un interessante report sull’argomento.
Il lockdown non ha frenato le compravendite
Se è indubbio che i mesi di lockdown andranno a impattare il consuntivo finale dell’anno in termini numerici, poiché i professionisti coinvolti nelle transazioni immobiliari hanno dovuto necessariamente fermarsi, la domanda e le compravendite immobiliari sono tornate velocemente ai livelli pre-covid.
Le prospettive per il futuro sono molto buone, incoraggiate dall’analisi dei dati di luglio, che ha visto una performance migliore dal punto di vista della transazioni immobiliari rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli esperti leggono questo dato come la conferma della voglia degli italiani di comprare e vendere casa, che non si è fermata dopo il lockdown e che continuerà anche fra la fine del 2020 e il 2021.
I trend per i valori immobiliari 2021
Sul fronte dei prezzi, l’andamento dei valori immobiliari post-coronavirus ha visto una buona tenuta nella maggioranza delle realtà del nostro paese. In linea generale, infatti, il coronavirus non ha diminuito i prezzi delle case in Italia e secondo le ultime rilevazioni ad agosto 2020 i valori immobiliari sono in aumento.
Sarà comunque importante mantenere sotto controllo l’andamento dei valori immobiliari, specialmente nelle grandi città che già prima dell’epidemia stavano vedendo un aumento straordinariamente positivo, facendo pensare a un rischio bolla sui prezzi. Ora che la pandemia ha comunque influito sulle possibilità di spesa degli italiani, questo elemento potrebbe andare a ridimensionarsi durante il 2021.
Nuove prospettive grazie allo smart working
Se la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo vedranno una conferma delle pratiche di smart working, come prevedono molti esperti, è possibile che questo avrà un risvolto anche sul settore immobiliare.
In particolare, si prevede che per il 2021 continueranno a crescere l’hinterland e le zone limitrofe alle grandi città, in quanto meno care per quel che riguarda i valori immobiliari, ma ben collegate e capaci di garantire un’ottima qualità della vita a prezzi inferiori. Per quel che riguarda, invece, le aree circostanti le città di medie dimensioni, si prevede che il fenomeno di spostamento verso le periferie e le zone circostanti sarà più contenuto e più simile a quanto accadeva prima dell’emergenza covid in termini di numero di transazioni.