Il 2020 è stato un anno complesso per molti a causa della pandemia da coronavirus.
In questa complessa situazione per la città di Milano, come ha reagito il settore immobiliare? Prima dell’epidemia, il mercato immobiliare di Milano era il più vivace d’Italia, ma in seguito al lockdown sarà ancora così? Vendere casa a Milano durante il covid è possibile? Un’analisi, che ha raccolto i dati forniti da diverse agenzie immobiliari di Milano ed esperti nel settore, prova a fare un quadro del presente e a fare qualche previsione per il futuro.
I prezzi delle case a Milano
Gli effetti dell'epidemia sul mercato immobiliare con il Covid, secondo quanto rilevato dall’Agenzia delle Entrate, hanno colpito in modo particolare il segmento degli immobili residenziali usati e situati in zone non centrali e poco servite: queste realtà, in seguito alle nuove esigenze emerse dopo l’epidemia, vengono considerate meno appetibili per chi vuole comprare casa a Milano e dunque stanno facendo più fatica a riprendersi.
I prezzi delle case con il coronavirus hanno assistito ad un aumento di prezzo del 20,2% nel settore residenziale.
Il numero di compravendite portate a termine a Milano nel corso della prima metà del 2020 risulta drasticamente in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente - un dato, però, che non deve preoccupare eccessivamente, poiché subito dopo la fine del lockdown si è tornati a un ritmo pre-crisi, anche se ovviamente il mercato avrà bisogno di un periodo più lungo per assorbire gli effetti dello stop.
Le prospettive per il futuro
Nonostante, come detto, nel primo semestre del 2020 si siano registrati meno contratti di compravendita (4.936 meno del 2019, con una riduzione del 19,3% su base annua), gli esperti si sono dichiarati ottimisti, con stime di ripresa su tempistiche non troppo dilatate.
Inoltre, nonostante l’emergenza covid, i numeri parlano di stime positive per quel che riguarda la vendita e l’acquisto di nuove costruzioni, che hanno tenuto bene al confronto dell’usato di fascia medio-bassa, che durante il periodo di confinamento ha evidenziato le sue problematicità, specialmente in alcune aree della città meno appetibili e servite.