La Legge di Bilancio per il 2020 è stata confermata alla fine dell’anno appena concluso e fra le varie misure a sostegno dei cittadini che sono state prorogate anche per questo nuovo anno rientra anche il bonus ristrutturazioni, un beneficio che può risultare molto interessante sia per chi pensa di vendere il proprio immobile e vorrebbe aumentarne il valore tramite interventi di miglioria o per chi ha acquistato una proprietà che necessita di qualche lavoro di rifacimento.
Un sostegno importante per i proprietari di casa, quindi, di cui può essere utile conoscere i dettagli e i requisiti necessari per richiederlo. Anche nel caso in cui si stia pensando di vendere casa, approfittare di questo bonus può permettere di risparmiare nell'aumentare il valore del proprio immobile per prepararlo alla vendita.
In cosa consiste il bonus ristrutturazioni?
Il bonus ristrutturazioni messo in campo dal Governo consiste in un sostegno ai cittadini che attuano interventi di recupero del patrimonio edilizio, in particolare una detrazione del 50% delle spese sostenute per attuarli, per un **limite massimo di 96.000 euro **di spesa per ciascuna unità immobiliare interessata.
Per quantificare l’ammontare delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione effettuati si farà fede ai bonifici effettuati da parte della persona richiedente l’agevolazione per ogni unità immobiliare.
Sarà possibile usufruire del bonus ristrutturazioni fino al 31 dicembre del 2020.
Chi può usufruirne?
In linea generale, possono avere diritto all’agevolazione tutti i contribuenti assoggettati all’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche), sia residenti sul territorio italiano che all’estero.
Il bonus ristrutturazioni, poi, non coinvolge solamente i proprietari degli immobili, ma a beneficiarne possono essere anche i titolari dei diritti (sia reali che personali) di godimenti sugli immobili interessati dagli interventi di ristrutturazione e che ne sostengono le relative spese. In questo senso possono essere interessati:
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locatari o comodatori
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titolari di un diritto reale di godimento (uso, abitazione, superficie o usufrutto)
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nudi proprietari
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**soci di cooperative **indivise e divise
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**imprenditori individuali **(solo nel caso in cui gli immobili non rientrino fra i beni strumentali in loro possesso o non rappresentino merce)
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soggetti che producono redditi in forma associata (ad esempio società semplici o imprese familiari), purché rispettino le stesse condizioni previste dagli imprenditori individuali
A questa tipologia di soggetti si aggiungono anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile che viene interessato dall’intervento di ristrutturazione, che può essere il coniuge o un parente entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. In questo caso sarà possibile aver diritto alla detrazione purché si siano sostenute le spese e si sia intestatario di bonifici e fatture.