In seguito ad un rialzo dei costi delle materie prime di circa il 40% nel 2021, il Governo è intervenuto per arginare questo salasso. Il rialzo delle materie prime è dovuto alla ripartenza economica dopo i lockdown generalizzati del 2020 e a minori forniture di gas a livello globale.
Vediamo insieme le previsioni dei costi delle utenze del 2022 e le misure che il Governo intende mettere in campo per arginare questa crescita dei prezzi.
Il taglio delle bollette
Il Governo ha presentato un emendamento omnibus alla legge di bilancio in cui è previsto uno stanziamento pari ad 1,8 miliardi di euro per arginare il taglio delle bollette.
La misura prevede la rateizzazione in 10 rate delle bollette di luce e gas per il periodo di gennaio-aprile 2022.
Nel caso quindi che i contribuenti non riescano ad adempiere al pagamento delle bollette, le imprese avranno l’obbligo di offrire un piano di rateizzazione in 10 rate senza interessi.
L’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) dovrà definire gli anticipi da versare alle imprese per compensare le rate e avrà a disposizione un importo pari a 1 miliardo di euro. Il 70% della quota sarà restituita entro il 2022 alla Cassa per i servizi energetici e il restante 30% verrà erogato entro il 2023.
Le previsioni per il 2022
Secondo Nomisma Energia dal 2022 il costo del gas potrebbe arrivare fino a 1,55€ al metro cubo (+61%), mentre la luce fino a 43,8 centesimi al chilowattora (+48%).
Le stime non tengono ancora conto degli interventi che il Governo metterà in campo per arginare questi costi.
Si denota comunque un trend di elevati costi per l’utilizzo di energia e gas nel futuro. Il problema dei prezzi alti delle materie prime si sta ripercuotendo anche sulle industrie che vedono incrementare i costi e la conseguente riduzione dei margini.