Acquistare una casa è un investimento importante, sia in termini economici che a livello emotivo: si tratta di un traguardo importante e che richiede sforzo per essere raggiunto. Per supportare chi decide di compiere questo passo per la prima volta, lo Stato italiano prevede tutta una serie di agevolazioni e semplificazioni, così da incentivare i cittadini (specialmente i più giovani) a investire nel mattone.
Muoversi nel vasto mondo dei bonus e delle tassazioni agevolate per la casa, però, non è semplice ed è possibile che le norme cambino di anno in anno. Per questo, abbiamo voluto raccogliere in una guida quelle che sono le agevolazioni previste per chi acquista una prima casa nel 2020, così da permettere a chi sta pensando di comprare casa di avere accesso a queste informazioni in modo semplice e veloce.
Cosa sono le agevolazioni per la prima casa e quali sono?
Innanzitutto, è utile definire di cosa stiamo parlando. Quando si parla di questo tipo di supporto si intende tutta una serie di agevolazioni fiscali che sono finalizzate a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. L’agevolazione per l’acquisto della prima casa consente quindi di pagare imposte ridotte sull’atto di acquisto di un’abitazione, se in presenza di determinate condizioni.
Le agevolazioni previste sono le seguenti:
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riduzione dell’imposta di registro se si acquista da un privato, che consiste nel 2% del valore catastale dell’immobile (anziché il 9%). Inoltre, se si acquista da un privato sia l’imposta ipotecaria che l’imposta catastale andranno versate nella misura fissa di 50 euro l’una
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riduzione dell’iva se si acquista da un’impresa costruttrice. In questo caso, l’acquirente dovrà versare l’imposta sul valore aggiunto (calcolata sul prezzo della cessione) pari al 4%, anziché al 10%. Per quel che riguarda le imposte di registro catastale e ipotecaria, acquistando da impresa si pagheranno per il valore fisso di 200 euro ciascuna
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esenzione dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie sugli atti assoggettati all’imposta di registro e quelli necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari
Quando si applicano le agevolazioni?
Per avere diritto alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa, è importante soprattutto che l’acquirente non sia già in possesso di un altro immobile acquistato tramite la medesima agevolazione. Inoltre, l’acquirente non deve essere titolare di un altro immobile nello stesso comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, nuda proprietà o abitazione anche per immobili acquistati dal coniuge usufruendo delle agevolazioni per la prima casa.
Nel caso si fosse già in possesso di un immobile acquisito usufruendo delle agevolazioni, può fare una nuova domanda solo nel caso in cui la prima abitazione sia venduta entro 12 mesi dal nuovo acquisto agevolato.
Altro requisito fondamentale è il fatto che il fabbricato da acquistare debba trovarsi nel comune in cui l’acquirente lavora o ha residenza. Se non si risiede nel suddetto comune, è necessario stabilirvi la residenza entro 18 mesi dall’acquisto.
Per quali tipi di immobili si può richiedere l'agevolazione?
Per avere diritto al beneficio fiscale, è necessario che l’immobile acquisito appartenga a una delle seguenti categorie catastali:
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A/2 (abitazioni di tipo civile)
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A/3 (abitazioni di tipo economico)
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A/4 (abitazioni di tipo popolare)
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A/5 (abitazione di tipo ultra popolare)
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A/6 (abitazione di tipo rurale)
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A/7 (abitazioni in villini)
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A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi)
Le agevolazioni spettano anche nel caso in cui si acquistino pertinenze classificate o classificabili nelle seguenti categorie catastali:
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C/2 (magazzini e locali di deposito)
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C/6 (rimesse e autorimesse)
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C/7 (tettoie, sia chiuse che aperte)
In questo caso, l’agevolazione è limitata a una pertinenza per ciascuna categoria ed è necessario che la pertinenza sia destinata a essere utilizzata a servizio dell’abitazione principale in modo continuativo e durevole e che quest’ultima sia a sua volta acquistata beneficiando dell’agevolazione per la prima casa.
Non sono previsti bonus o aiuto nel caso si acquisti, al contrario, un’abitazione appartenente alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).
Un aiuto anche per le spese notarili
Alla conclusione dell’atto di compravendita, ci sono anche le spese notarili a cui pensare e le agevolazioni per la prima casa si estendono anche in questo ambito. Dalle spese necessarie per saldare la parcella del notaio che stipula il rogito è possibile detrarre alcune spese dal proprio reddito Irpef. In particolare, sono le seguenti:
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tutte le spese eventualmente sostenute per stipulare il contratto del mutuo
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tutte le spese che il notaio ha anticipato per conto dell’acquirente
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gli interessi passivi sul mutuo, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione
Tutte queste spese sono detraibili in misura del 19%.
Non possono invece essere detratte le spese fatte per pagare per il rogito ed è importante ricordare che non è possibile richiedere la detrazione delle spese notarili nel caso si abbia la possibilità di acquistare la prima casa senza richiedere un mutuo, come precisato nel comma dedicato del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, che esplicita che la detrazione è concessa solo a chi stipula un mutuo ipotecario.