Stai pensando di comprare casa per metterla a reddito o possiedi già un immobile (magari perché donato o ereditato) che vorresti mettere in affitto per sostenere le tue entrate economiche? È una scelta che fanno molti italiani, in quanto investire nel mattone è ancora considerata una delle forme più sicure e redditizie di investimento e il reddito derivante dall’affitto di un immobile può essere un’ottima forma di sostentamento aggiuntiva all’economia di una famiglia.
Per mettere in affitto un immobile, è necessario avere a disposizione tutta una serie di documenti, così da poter rispondere al meglio a tutti gli adempimenti burocratici necessari per svolgere in modo regolare e secondo le leggi vigenti tutto il processo.
Quali sono, quindi, i documenti che servono per mettere in affitto una casa nel 2020? In questa guida troverete tutte le informazioni utili sull’argomento, così da poter essere preparati e consapevoli nel caso decidiate di mettere un immobile a reddito durante quest’anno.
I documenti relativi all'immobile da affittare
Innanzitutto, è necessario preparare tutta la documentazione che riguarda l’immobile che si vuole mettere in affitto. In particolare, i documenti da predisporre sono i seguenti:
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l’attestato di prestazione energetica, cioè il documento che espone la classificazione energetica dell’edificio, un documento fondamentale sia per la vendita che per l’affitto di un immobile. Questo documento serve per certificare il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile dell’abitazione (ovvero i consumi necessari per riscaldare l’abitazione, considerando il suo isolamento termico)
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la visura catastale, che identifica l’immobile, le sue caratteristiche e le informazioni anagrafiche di chi vanta i diritti sulla casa
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il certificato di agibilità dell’immobile, che attesta la vivibilità della casa in termini igienici e sanitari, di conformità rispetto ai progetti originari di costruzione e di sicurezza degli impianti presenti al suo interno
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la planimetria catastale, ovvero la rappresentazione grafica della distribuzione dei locali che compongono l’immobile, con relative misure, e delle eventuali pertinenze
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l’atto di provenienza, un atto notarile che certifica la titolarità del diritto reale sull’immobile da parte di un soggetto, in seguito, ad esempio, a una compravendita o di un’eredità
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il regolamento di condominio. Per consuetudine, sarebbe buona norma presentarlo in ogni caso, ma segnaliamo che, a norma di legge, è comunque obbligatorio farlo percepire all’affittuario nel caso in cui la proprietà da mettere in affitto è situata in un condominio abitato da più di 11 condomini
Il contratto di locazione
Una volta preparata tutta la documentazione relativa all’immobile, è necessario impostare il contratto di locazione vero e proprio, ovvero quello tramite cui si formalizza la presenza dell’affittuario all’interno dell’appartamento. In particolare, la locazione è un contratto tramite il quale il locatore permette il godimento di un bene a un conduttore (ovvero l’affittuario) per un periodo di tempo determinato e questo è possibile grazie allo scambio di un corrispettivo in denaro.
Nel momento in cui si procederà alla registrazione del contratto sarà necessario presentare almeno due copie del contratto di locazione, tutte dotate di firme in originale.
Le tipologie di contratto di locazione possono essere diverse per durata, per tipologia e condizioni necessarie al rinnovo e per canone richiesto. Inoltre, un altro aspetto su cui il proprietario dell’immobile messo a reddito ha possibilità di scelta è quello di approfittare o meno della cedolare secca come regime di tassazione sul reddito che andrà a percepire con l’affitto dell’immobile. Si tratta di un regime alternativo all’Irpef e alle addizionali che può essere adottato in modo facoltativo e che è disciplinato e definito nelle sue modalità dall’Agenzia delle Entrate.
I documenti relativi al proprietario
I documenti necessari alla registrazione del contratto
Nel momento in cui si procederà alla registrazione del contratto di locazione, sarà necessario presentare la seguente documentazione:
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la ricevuta di pagamento dell’imposta di registro, effettuata con il modello F24 (questo nel caso in cui non si sia optato per il regime di tassazione con cedolare secca)
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i contrassegni telematici emessi in seguito al pagamento dell’imposta di bollo, che devono presentare una data di emissione non successiva a quella della stipula del contratto di locazione
Se si è scelto di chiedere l’aiuto di un intermediario (ad esempio un’agenzia immobiliare o un mediatore immobiliare) per gestire l’affitto del proprio immobile, quest’ultimo deve rilasciare ai contraenti una dichiarazione in cui si impegna a provvedere alla trasmissione della richiesta di registrazione del contratto. Oltre a questo, l’intermediario si occupa anche di effettuare i pagamenti telematici delle imposte relative ai canoni per le annualità successive e per eventuali proroghe, cessioni e risoluzioni.