Con l’arrivo del Decreto Ristori, il Governo ha recentemente annunciato che la seconda rata dell’Imu 2020 sarà cancellata. La rata, che sarebbe stata da pagare entro il 16 dicembre di quest’anno, viene quindi annullata, così da dare sollievo ai contribuenti che, visto il periodo di incertezza economica che sta affrontando il nostro paese a causa dell’emergenza coronavirus, si trovano in difficoltà.
Quando è stata annunciata per la prima volta questa misura, non è stato subito specificato quali sarebbero state le categorie di contribuenti che sarebbero state esenti dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica, ma adesso sono state rese note le specifiche di questo provvedimento: vediamole nel dettaglio.
Sostegno alle categorie colpite
La ragione che sta dietro alla decisione di cancellare la seconda rata dell’Imu 2020 è quella di offrire un’ulteriore forma di ristoro a tutte quelle categorie di contribuenti che sono state maggiormente colpite dalle nuove misure di contenimento messe in campo dai più recenti Dpcm promossi dal Presidente del Consiglio Conte.
Poiché molti esercizi commerciali e attività produttive sono state infatti costrette a chiudere, si è deciso di dare una ulteriore forma di sostegno ai proprietari degli immobili sede di tutte le attività assoggettate alle limitazioni.
Esenzione per attività commerciali
Proprio per i motivi citati nel paragrafo precedente, quindi, la rata dell’Imu in scadenza il 16 dicembre viene cancellata per tutti gli immobili adibiti a ristoranti, bar, pizzerie, discoteche, sale gioco, sale scommesse, palestre e così via: tutte le tipologie di esercizi che sono stati colpiti dalle misure, insomma.
Per poter beneficiare dell’esenzione, però, è importante che il proprietario dell’immobile sia allo stesso tempo anche il titolare dell’attività che si svolge all’interno dello stesso.
Si allarga la platea
Queste nuove categorie si vanno ad aggiungere a quelle che erano state già in precedenza esentate dal pagamento della prima rata della tassa, ovvero tutte le diverse realtà del turismo (ad esempio villaggi turistici, stabilimenti balneari, alberghi, ecc..), già soggetto anche della cancellazione della seconda rata Imu per effetto del Decreto Rilancio.
Non è da escludere, poi, che con l’inizio del secondo lockdown in alcune regioni, che prevederà la chiusura anche di locali commerciali di altre categorie, questa misura possa essere ulteriormente estesa ad altre categorie di contribuenti, ad esempio per immobili in cui si svolgono attività di commercio al dettaglio di vario genere, che, nelle nuove “zone rosse” saranno costretti a chiudere per rispettare le nuove misure previste per il contenimento del virus.