Durante la stipula di un contratto di mutuo è necessario realizzare la relazione notarile preliminare. Una serie di verifiche vengono effettuate sul mutuatario per capire se sussistano i requisiti necessari ad erogare il mutuo.
Vediamo insieme cos’è e a cosa serve la relazione notarile preliminare al mutuo.
Che cos’è la relazione notarile preliminare
La relazione preliminare notarile (RNP) è un documento fondamentale richiesto quando si intende acquistare un immobile con un mutuo ipotecario. Questo processo richiede l'intervento obbligatorio di un notaio, l'unico soggetto abilitato a redigere i titoli necessari per l'iscrizione dell'ipoteca.
La RNP consiste in un'attività di accertamento preventivo sull'immobile, finalizzata a verificare il valore cauzionale del bene e a garantire la sicurezza dell'operazione finanziaria.
La relazione preliminare notarile viene richiesta da un istituto di credito quando si intende realizzare un ipoteca su un immobile al fine di erogare un mutuo ipotecario.
La banca, quando intende erogare un mutuo, verifica la presenza di formalità pregiudizievoli sull’abitazione che sarà oggetto di ipoteca. L’operazione è realizzata in modo obbligatorio da tutti gli istituti di credito. La verifica viene effettuata tramite l’analisi della documentazione e l’invio di un tecnico che si occupa di redigere una perizia relativa all’immobile. Nel caso in cui sussistano i requisiti, la banca procederà con l’erogazione del mutuo; in caso contrario l’operazione verrà annullata.
La relazione viene richiesta poco prima della stipula del mutuo dopo aver realizzato dei controlli sul reddito del cliente, dei documenti e la realizzazione della perizia sulla casa.
La relazione notarile preliminare si avvarrà di un notaio scelto dal mutuatario e quest’ultimo dovrà fornire la documentazione adeguata con anche il certificato di proprietà dell’immobile. Il notaio realizza un accertamento preventivo a cui seguirà la relazione definitiva.
Quando ci si affida ad un notaio è importante sceglierne uno che si occupi sia della relazione notarile preliminare che della stipula del mutuo. L’obiettivo è quello di evitare una duplicazione delle spese. Un notaio non ha la possibilità di usare una relazione preliminare realizzata da un altro professionista.
Le attività che il notaio incaricato svolge per redigere la relazione sono:
- identificare i soggetti partecipanti all’atto di mutuo;
- raccogliere i dati dei proprietari dell’immobile;
- raccogliere i dati dell’immobile con dati catastali, ubicazione e descrizione al fine di realizzare dei controlli incrociati attraverso i pubblici registri immobiliari e verificarne la correttezza;
- verificare i trasferimenti di proprietà avvenuti negli ultimi 20 anni per evitare di incorrere in sorprese;
- fornire una descrizione completa di possibili vincoli o ipoteche.
I possibili vincoli che possono essere presenti su un immobile sono:
- atti di pignoramento;
- diritti di prelazione da parte di altri soggetti;
- cambiamento di proprietario a causa di donazioni o eredità con relative ripartizione delle quote legittime;
- possibili ingiunzioni di sequestro.
La banca può ricevere assistenza da una terza parte nell’erogazione del mutuo e deve essere indicato anche questo nella relazione preliminare.
Relazione notarile definitiva
Questa relazione va ad integrare quella preliminare ed è una conferma della precedente relazione. Una volta approvata la relazione, l’abitazione può essere oggetto di ipoteca. La banca può richiedere un parere di una terza parte al fine di ottenere una maggior tutela.
La relazione notarile definitiva è il documento in cui si conferma l’avvenuta iscrizione ipotecaria.