Quando si procede alla compravendita di un immobile, sono numerosi gli adempimenti burocratici che è necessario compiere al fine di avere a disposizione tutta la documentazione necessaria a concludere la transazione secondo le normative di legge. In particolare, uno dei documenti necessari per vendere casa è il certificato di agibilità, che dimostra la salubrità degli ambienti e la rispondenza degli stessi a criteri di sicurezza e abitabilità.
Fra i documenti che sono necessari per la redazione del certificato di agibilità vi è la dichiarazione di conformità degli impianti di casa, poiché fra gli elementi che vengono considerati per giudicare una casa abitabile e realizzata secondo le norme di legge ci sono proprio gli impianti, che devono essere stati installati secondo precisi criteri.
In cosa consiste questo importante documento e come lo si può ottenere?
Cos’è la certificazione di conformità impianti
Innanzitutto, può essere utile partire dalla definizione di questo documento. La certificazione di conformità di un impianto è un documento, rilasciato dallo stesso tecnico installatore, con il quale si attesta la conformità dell’impianto in questione secondo le norme vigenti e le specifiche tecniche richieste.
Lo scopo di questo documento stato istituito per garantire la sicurezza domestica, scongiurando soprattutto il rischio di incidenti domestici dovuti al malfunzionamento di impianti elettrici, idrici e così via.
Quando è obbligatorio il Certificato di Conformità?
Il rilascio del certificato di conformità è obbligatorio nei seguenti casi:
- Installazione di un nuovo impianto: sia esso elettrico, idraulico, o di altro tipo.
- Manutenzione straordinaria: interventi che modificano la struttura o la funzionalità dell'impianto esistente.
- Modifica o ampliamento di un impianto esistente: quando si estende o si altera significativamente l'impianto preesistente.
Non è richiesto per la manutenzione ordinaria, che comprende le operazioni di routine per mantenere l'efficienza dell'impianto.
Questo certificato è indispensabile per qualsiasi tipo di edificio, inclusi abitazioni private e condomini, tutti i seguenti tipi di impianti devono essere conformi alle leggi vigenti:
- Impianto elettrico;
- Impianto termico;
- Impianto idraulico e sanitario;
- Impianto di riscaldamento;
- Impianto di condizionamento e climatizzazione;
- Impianto di ventilazione;
- Impianto radiotelevisivo;
- Impianto per la cottura e l'evacuazione dei fumi;
- Impianto a gas;
- Impianto antincendio;
- Impianto di allarme;
- Impianto di sollevamento (ascensori, montacarichi, scale mobili).
La redazione e il rilascio del certificato sono compiti di un professionista qualificato che garantisce la conformità dell'impianto a tutte le norme applicabili. È essenziale verificare che le aziende incaricate dei lavori siano autorizzate a fornire le certificazioni richieste. Selezionare con attenzione il fornitore è fondamentale per assicurare la sicurezza e la legalità degli impianti.
Il mancato rilascio del certificato di conformità può comportare sanzioni che variano tra 100 € e 1.000 €, a seconda della complessità e pericolosità dell'impianto. Inoltre, eventuali violazioni vengono annotate nei registri competenti, incidendo sulla credibilità e l'operatività dell'impresa installatrice.
Quando si richiede il documento?
Nel momento in cui si termina il lavoro di installazione di un impianto in una nuova costruzione o in cui si procede all’integrale rifacimento di un impianto esistente, l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare il certificato di conformità dell’impianto.
La dichiarazione di conformità è obbligatoria per tutti i tipi di immobili, comprese le abitazioni civili, e nel caso di tutti i tipi di impianti installati, ad esempio:
- impianti elettrici (di produzione, trasporto, trasformazione, distribuzione e utilizzazione dell’energia elettrica)
- impianti di automazione di porte, barriere e cancelli
- impianti radiotelevisivi, antenne e impianti elettronici in generale
- impianti di riscaldamento, condizionamento e climatizzazione, comprendenti anche impianti di ventilazione e aerazione dei locali
- impianti idro-sanitari di qualsiasi natura o specie
- impianti di distribuzione di gas di qualsiasi tipo
- impianti di protezione antincendio
Come si presenta il certificato?
Il certificato di conformità impianti viene redatto sulla base di un modello, contenente una serie di dati obbligatori secondo quanto previsto dal Ministero del Lavoro. Fra questi rientrano informazioni come il tipo di impianto, i dati del responsabile tecnico dell’impresa che si è occupato dell’installazione, i dati del proprietario dell’immobile, i materiali impiegati per realizzare l’impianto e soprattutto la certificazione della rispondenza dello stesso alle norme vigenti.
Inoltre, il certificato di conformità impianti di casa deve contenere una serie di allegati, pena la nullità dello stesso. Gli allegati sono i seguenti:
- il progetto dell’impianto (obbligatorio solo per immobili con determinate caratteristiche dimensionali) o lo schema dell’impianto;
- l’elenco dei materiali (detta anche relazione tipologica);
- le eventuali dichiarazioni di conformità precedenti o parziali;
- il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio della ditta.
La dichiarazione sarà da redigere in diverse copie, che andranno consegnate all’utilizzatore dell’impianto e al committente. Due delle copie sono da firmare da parte del committente per ricevuta e una di queste deve poi essere presentata dall’installatore allo Sportello Unico dell’Edilizia del comune in cui è ubicato l’impianto per concludere la pratica.
Quando è richiesto il certificato di conformità impianti?
Come accennato in precedenza, un primo importante uso per il certificato di conformità impianti è quello di far parte degli adempimenti burocratici necessari alla richiesta del certificato di agibilità di un immobile, un documento fondamentale per poter vendere casa.
La dichiarazione di conformità, inoltre, deve essere allegata al rogito in caso di vendita di un immobile o di trasferimento dello stesso a qualsiasi titolo. Tuttavia, secondo le prescrizioni più recenti della legge, la mancata presentazione di questo documento nell’atto di rogito non ne determina la nullità. Nello specifico, l’allegazione del documento, infatti, non è obbligatoria, ma nel caso in cui questa non sia presente sarà necessario indicarlo nell’atto, poiché l’acquirente dovrà impegnarsi a proprie spese per far adeguare gli impianti alle norme vigenti. Quest’ultimo elemento, determinando una spesa maggiore per l’acquirente una volta entrato in possesso dell’immobile, può vedere la legittima richiesta al venditore di uno sconto sul prezzo d’acquisto.
La stessa documentazione deve essere consegnata anche in caso di locazione, comodato o qualunque altro genere di utilizzo - anche se la legge, previo accordo fra entrambe le parti coinvolte, consente di derogare a questo obbligo.
Infine, anche in caso di nuovi allacciamenti, il committente dovrà consegnare al distributore, entro un termine massimo di trenta giorni, copia della dichiarazione di conformità degli impianti di casa. In caso di inadempienza, il distributore potrà sospendere la fornitura.